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Natalie Merchant, musica cinematografica per tempi epici

Una delle migliori voci del pop-rock americano, torna con "Keep your courage": l'intervista
Natalie Merchant, musica cinematografica per tempi epici

Joni Mitchell, Patti Smith e Natalie Merchant: se dovessi indicare le più belle tre voci femminili americane “classiche”, non avrei dubbi. Una questione di gusti personali, certo, ma anche di oggettivo carisma vocale, della capacità di rendere una canzone unica e riconoscibile subito. 
Natalie Merchant assieme a Joni e Patti? Sì: una voce calda e meravigliosa, un'autrice e interprete di capolavori. forse un po’ meno conosciuti, per via di una carriera dalla traiettoria e dalle scelte particolari. 10 anni con i 10.000 Maniacs (la cui maggiore hit fu una stupenda cover unplugged di “Because the night”, che vendette più dell'originale); poi un avvio di carriera solista fulminante tra pop e rock: nel ’95 si autoprodusse “Tigerlily”, che vendette 5 milioni di copie. Gli album successivi hanno deviato sempre più dal pop-rock verso un cantautorato raffinato e orchestrale, con incursioni nel folk e spesso lunghe pause tra un lavoro e l’altro.

"Take courage", dopo 9 anni

“Take courage” è il suo primo album di inediti in 9 anni, uno stupendo compendio delle molte anime di una cantante straordinaria: pop rock (“Come on Aphrodite”), pop orchestrale, folk, riferimenti letterari. “Sono stati 9 anni di vita”, mi racconta Natalie Merchant, incontrata negli uffici milanesi della Warner: ora i suoi album escono per la Nonesuch, l’etichetta di Brad Mehldau, David Byrne, Randy Newman, Laurie Anderson. “Ho pubblicato comunque due album di materiale reinciso con orchestra”, spiega ricordando una nuova versione di “Tigerlily”, (“Paradise is there”, 2015). “Ho lavorato a diversi documentari sia sulla mia musica, sia sostenendo cause come la lotta alla violenza domestica e la trivellazione nello stato di New York - tempo ben speso”, spiega. Come quello passato ad insegnare musica in una scuola per bambini di famiglie disagiate: Natalie Merchant è da sempre un’attivista, fin dai tempi dei 10.000 Maniacs: “Gli uomini nella band avrebbero preferito che scrivessi d’amore, ma io rispondevo che era ciò che ci rendeva unici”, ricorda.

Canzoni d'amore?

“Keep courage” però è un disco di canzoni d’amore - a partire dal titolo: la parola “coraggio” deriva da cuore: “Ma nessuno ha mai scritto una canzone d’amore per Walt Whitman!”, obbietta scherzando. “O un una canzone d’amore per il proprio angelo guida come 'Guardian angel', o un’invocazione ad Afrodite, la dea dell’amore. Alcune canzoni parlano anche di amore romantico, come ‘Narcisuss’, altre parlano dell'amore per un’intera generazione di donne”, dice facendo riferimento a “Sister Tilly”. È il brano più emozionante dell’album: parte come una ballata per voce ed archi,  poi si apre con una melodia folk-pop degna della musica del Laurel Canyon degli anni '60. “Volevo parlare di quello che la  generazione di mia madre ha fatto per noi, e mentre la stavo scrivendo è mancata Joan Didion”. Alla scrittrice è dedicato il disco: “È stata una grande influenza sul mio modo di scrivere, il modo in cui personale e politico si mischiano e si influenzano a vicenda.

Natalie Merchant è un’attivista nella musica e fuori, ma lei stessa nota che le sue canzoni che hanno funzionato di più sono quelle più personali: “È una cosa che imparato, per esempio, leggendo il New York Times: descrive una crisi, ma poi l’effetto su singole persone e famiglie. Qualcosa che sblocca l’empatia e la compassione. Ho ricominciato a scrivere canzoni durante il lockdown quando ho recuperato la voce e l’uso delle mani dopo un’operazione alla spina dorsale. Ma non volevo fare un album sulla pandemia, quanto sulle cose che ci sono mancate: l’intimità con gli altri, la compassione, la comunicazione. L’introspezione che ci ha permesso quel periodo ci ha lasciato riflettere sulle cose che ci circondano, e le mie sono foto e lettere che non osservavo da tempo”.

Musica cinematografica per tempi epici

“Viviamo in un periodo epico: la pandemia, il cambiamento climatico", spiega. "Ho lavorato molto con le orchestre, che permettono di andare da musica sussurrata ad esplosioni sonore, senza elettronica e strumenti elettrici, crean un suono cinematografico ed epico”.

Nel futuro immediato c’è subito un altro album, ed è un album italiano: Natalie sta lavorando con la folk band milanese Domo Emigrantes ad un adattamento dei lavori della poetessa e scrittrice per l’infanzia Lina Schwartz. Il lavoro era iniziato nel 2020, ma è ripreso solo negli ultimi mesi: Natalie Merchant ha passato un mese in Italia ad ottobre, la sera della nostra intervista ha in programma di incontrare i musicisti per programmare le registrazioni entro l’anno, per uscire nel 2024.

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