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Quel gran genio di Gianni Sassi e la sua CRAMPS. Un ricordo live

Un live teatrale a Milano il 6 aprile per ricordare Gianni Sassi e la sua etichetta CRAMPS
Quel gran genio di Gianni Sassi e la sua CRAMPS. Un ricordo live

Alla fine del 1972 a Milano un tal Gianni Sassi (con i soci Sergio Albergoni, Tony Tasinato e Franco Mamone) crea l’etichetta discografica Cramps Records (Cramps è l’acronimo di Clubs, Records, Agency, Management, Publishing, Spettacoli). In quegli anni “furenti” e rivoluzionari nella casa discografica (che usa nel logo Frankenstein) crescono e si sviluppano alcune delle realtà musicali italiane più significative del decennio. Per la Cramps incidono gli Area (che con il loro disco d’esordio “Arbeit Macht Frei” sono i primi a essere pubblicati nel 1973), Eugenio Finardi, Alberto Camerini, gli Skiantos, il bluesman Roberto Ciotti, Claudio Rocchi, Arti e Mestieri, Kandeggina Gang.

Accanto agli artisti rock nazionali la Cramps ha poi due collane (“DiVerso” e “Nova musicha”) dedicate alla musica “alta”e sperimentale dove incidono John Cage, Patrizio Fariselli (extra Area), Demetrio Stratos e altri ancora che non frequentano le consuete strade pop/rock.

L’importanza della Cramps è dunque fondamentale nella storia della musica italiana.

Ma chi era Gianni Sassi? (qui la sua biografia dettagliata). Gianni Sassi nasce come pubblicitario, uomo quindi di comunicazione (in un periodo in cui la valenza di tale parola era diversa dall’oggi). Nasce così, ma nella sua vita (terminata il 14 marzo 1993 a 55 anni) il milanese (ma varesino di nascita) ha assunto mille altri volti professionali, ha seguito strade diverse tra loro (senza peraltro mai perdersi): è stato discografico appunto (senza capire nulla di musica), ha fondato riviste letterarie, fatto nasce e gestito festival della poesia, sino ad arrivare a creare l’embrione seminale di quello che poi è diventato Slow Food. Un uomo poliedrico che ha saputo legare tutte le sue attività con un filo rosso: quello della visione, della capacità di “fiutare l’aria” e di capire ciò che poteva essere avanguardia e innalzare il livello culturale del paese. Ma il faro che gli permetteva di anticipare, “vedere”, scoprire e illuminare era sempre quello: la comunicazione.

Adesso Milano ricorda questo cittadino riproponendone a 50 anni di distanza un tributo (senza nostalgia) a quella che fu l’esperienza Cramps, allargando poi il ricordo alla sua figura con altre iniziative.

Il 6 aprile al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano per una notte il “fermento” Cramps tornerà in vita, proprio come un Frankenstein, con il progetto dal nome "CRAMPS RECORDS 1972 – 2022”. Su quel palco saliranno alcuni degli artisti che hanno firmato e pubblicato per l’etichetta milanese: Patrizio Fariselli con il suo Area Open Project, Eugenio Finardi con un omaggio a Gianni Sassi e John Cage, gli Skiantos, Lucio Fabbri & Friends, Carlo Boccadoro con un tributo a John Cage e Andrea Tich. A presentare la serata (ma anche a esibirsi) Jo Squillo (ai tempi leader della Kandeggina Gang, la punk band al femminile).

“La Cramps - ricorda Patrizio Fariselli in fase di presentazione del concerto - nasce quando Sassi sentì il nostro primo disco, ancora in embrione. Rimase folgorato, ne fu appassionato ed entrò nel progetto. Ne scrisse i testi, ci diede una direzione “comunicativa”, un’immagine e introdusse un metodo di lavoro rigoroso che noi non avevamo.” Nacque così l’idea dell’etichetta. “Per il resto - conclude il tastierista degli Area - è difficile spiegare chi fosse realmente Gianni Sassi. Lui era 12 anni più grande di me, io l’ho sempre considerato un padre putativo.” Sassi non era certo un personaggio univoco ma poliedrico, viveva il suo lavoro grazie a geniali intuizioni del momento, a volte governato da una “lungimirante pancia” come spiega Jo Squillo. “Io avevo questo gruppo punk di donne con cui ho scritto una canzone che poi ha preso titoli diversi. Sapevo due accordi e su quelli ho scritto. Una sera - prosegue nel racconto - ci siamo esibite al Santa Marta (il centro Sociale Milanese degli anni ’70). Lui era tra il pubblico e alla fine del concerto venne nel camerino e mi disse: “Siete pronte a fare un disco per me?” “Certo - dissi io - quando?” Lui rispose: “Domani siete in studio”. Era fatto così. Mi ha insegnato tante cose. È il mio padre spirituale contro la logica del guadagno, del business a tutti i costi, nel portare avanti visioni solidali e credere nel rispetto. Per questo - conclude Jo - lo considero un maestro insieme a Demetrio Stratos.”

Gianni Sassi e Demetrio Stratos (la mitica voce degli Area) avevano un rapporto speciale, un’amicizia vera e solida. Ora le loro strade s’intrecciano anche nella toponomastica di Milano. È stata infatti inaugurata la “passeggiata Sassi” che, all’ombra delle torri di City Life (il moderno quartiere di Milano), incrocia la Via Demetrio Stratos, unendo così anche sulle mappe il destino di queste due persone.

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“CRAMPS RECORDS 1972 – 2022”, il live del 6 aprile dedicato alla Cramps, con la regia di Roberto Colombo e presentato da Jo Squillo, prevede due set di Patrizio Fariselli Area Open Project in quintetto, di cui uno interamente dedicato al primo album degli Area “Arbeit Macht Frei” (1973). Il secondo set, con altri brani del repertorio Area e un omaggio a Franco Battiato, sarà la conclusione del concerto. Eugenio Finardi eseguirà un omaggio a Gianni Sassi e uno, insieme a Carlo Boccadoro, a John Cage, gli Skiantos si esibiranno in alcuni dei loro brani legati al periodo Cramps, Lucio Fabbri & Friends realizzeranno un omaggio a Demetrio Stratos e i brani “La Radio” e “Musica Ribelle” di Eugenio Finardi, Carlo Boccadoro oltre a esibirsi con "Dream" di John Cage, farà una performance molto particolare insieme a Patrizio Fariselli, sempre in omaggio a John Cage, Andrea Tich presenterà alcuni brani tratti dal suo album Cramps "Masturbati".

Inoltre Roberto Manfredi e Stefano Piantini hanno diretto e prodotto il docufilm "Gianni Sassi - l'occhio, l'orecchio, la gola" che racconta la complessa attività culturale di Gianni Sassi. Lo fa attraverso testimonianze e ricordi di artisti, poeti, attori, filosofi, operatori culturali, discografici. Il film è in attesa di una distribuzione televisiva.

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