Salmo a Sanremo: ma che fai?

Ormai Salmo può fare davvero quello che vuole. Può presentarsi in ciabatte, occhiali da sole e vestiti extra large, in una nave da crociera per ricconi in stile “Triangle of Sadness”, cantare "Russell Crowe” in cui dice “Se hai talento nel canto non c'andare a Sanremo”, e gettarsi in una piscina. Il tutto in un clima da Top of the Pops con un pubblico giovane che si muove, canticchia e lo avvolge a livello scenografico. Il collegamento del rapper sardo dall’imbarcazione, durante la prima serata del Festival di Sanremo, è stato più o meno questo. E c’è chi pensa che l’abbia fatta franca, abbia “dissato” e preso in giro il Festival, portando a casa il malloppo e trollando la manifestazione. Sarà.
A me più che una performance quasi parodistica, sarebbe piaciuto vedere il vero Salmo. Quello di San Siro, quello dell’ultimo tour nei palazzetti. Quello capace di trasmettere una vera scarica di energia, mostrando quanto sia un gigante nella dimensione live. E mi sarebbe piaciuto vederlo sul palco dell’Ariston, non in una parentesina giovanilistica. Avrei voluto vederlo fra i grandi, dove meriterebbe di stare, con il suo stile crossover. Ma che fai Salmo? Davvero un’esibizione di quel tipo offre qualche cosa di significativo alla tua carriera? Il rapper e producer sardo era stato già invitato al Festival come ospite speciale nel 2020, ma aveva declinato, raccontandolo pubblicamente:
“Io vorrei ringraziare di cuore Amadeus e tutto lo staff di Sanremo per avermi invitato come super ospite della prima serata del Festival. Non sarò presente al Festival di Sanremo. Non me la sento. Mi sentirei a disagio. Vi ringrazio ancora di cuore e vorrei dire che tra i due santi, Sanremo e San Siro, scelgo San Siro. Quindi se volete venire a sentirmi nel posto giusto con la gente giusta venite il 14 giugno a San Siro”. In quel caso avrebbe calcato il palco dell’Ariston, non quello di una nave ormeggiata al largo della Città dei Fiori, in cui tutto, musicalmente, sembra essere troppo finto per essere vero.