Guè e Bassi Maestro insieme sono una coppia gol

Quando Guè ha annunciato il suo nuovo album “Madreperla”, in uscita il 13 gennaio, quello che davvero ha scosso i fan dell’ex Club Dogo e del rap italiano, non sono stati tanto i feat, sempre di alto livello, su questo non ci piove, ma a far battere il cuore più forte del normale ci ha pensato il nome che si cela dietro a tutta la produzione del nuovo progetto di Mr Fini: Bassi Maestro, un’altra colonna portante della cultura hip hop, un padre. Un artista che ha iniziato a calcare i palchi a fine anni ’80, di fatto contribuendo a portare il rap nel nostro Paese.
Dopo una lunga carriera Bassi, da tre anni, come ha più volte spiegato, ha messo da parte le barre e il rap cantato e si è dedicato alle produzioni sotto il nome North of Loreto, sviluppando un sound unico e ricco di riferimenti all’elettronica, al funk e al soul. E così Guè ha voluto affidargli tutta la lavorazione del suo nuovo disco, di fatto formando una coppia gol formata da due giganti del genere. Il Guercio, con questo sodalizio incandescente, torna a sorpresa ad appena tredici mesi dal precedente “Gvesus” e lo fa con quello che si prospetta come un vero regalo, sia per i suoi fan della prima ora che per gli appassionati di hip hop. Legati da un rapporto ventennale di stima e amicizia, Guè e Bassi avevano già collaborato in passato, ma è la prima volta che uniscono le forze per un lavoro così ampio e complesso.
La prima collaborazione che viene in mente fra North of Loreto, cioè Bassi Maestro, e Gué è quella targata “Fast life”: nel quarto capitolo della serie, uscito l’anno scorso, c’è la title track che è anche una delle migliori tracce del progetto. Sempre insieme, Bassi alle produzioni e Gué alla voce, hanno fatto uscire nel 2022 anche “Ti pretendo XXX” con campionamento di “Ti pretendo” di Raf. Una chicca da recuperare. In “Vero” del 2015 la traccia “Pequeno” li vede insieme, proprio come “Lirico terrorista”, contenuto nel disco di Bassi del 2012 “Stanno tutti bene”. Qui i due rappano, Bassi non è dietro le quinte. Nel 2009 si ritrovano fianco a fianco anche con Jack The Smoker in “24.7”: un tridente presente anche nel secondo volume di “Fast life” in “Io non ballo”. Bassi, come produttore, accompagna Gué anche nel suo esordio solista discografico, “Ragazzo d’oro” del 2011, nella canzone “Figlio di Dio”. Volete ancora più nostalgia? Potete ascoltare “Dangerous” con Club Dogo, Mondo Marcio e Bassi Maestro del 2004, un fiume di barre “alla vecchia”.
Con una media di un album ogni 18 mesi dal 2011 in poi (e di uno all'anno dal 2020 a oggi), Guè è uno degli artisti italiani più amati, prolifici e rispettati ed è sempre riuscito a centrare l'obiettivo, facendosi portavoce di sound, tendenze e tematiche innovative senza mai tradire il genere con cui è cresciuto e si è fatto conoscere. Non ha mai inseguito le radio, il mainstream a tutti costi e non ha voluto “vendere” una figura che non lo rappresenta. È sempre rimasto Guè, prendere o lasciare. In un trailer molto divertente con protagonista Jerry Calà sono stati svelati anche i nomi dei featuring di “Madreperla” che vanno da Marracash, ad artisti simbolo del rinnovamento della musica italiana attraverso il rap e l'urban come Sfera Ebbasta, Mahmood, Rkomi, Massimo Pericolo, alle nuove leve del panorama come Paky, Anna e Napoleone, oltre a un’incursione nel rap di culto da oltreoceano Benny the Butcher, membro del collettivo hip hop Griselda, considerato alfiere della rinascita del rap newyorkese.