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Guccini: "Due mie canzoni sarebbero dovute andare a Sanremo"

"Una l'avrebbe dovuta cantare la Cinquetti e l'altra la Caselli", dice il Maestrone.
Guccini: "Due mie canzoni sarebbero dovute andare a Sanremo"
Credits: Mattia Zoppellaro

"Due mie canzoni sarebbero dovute andare a Sanremo. Una l'avrebbe dovuta cantare la Cinquetti e l'altra la Caselli": lo ha detto Francesco Guccini, ospite ieri sera di "Propaganda Live", il programma condotto da Diego "Zoro" Bianchi ogni venerdì su La7. 

Il Maestrone di Pavana, appena tornato sulle scene discografiche con il suo primo album in dieci anni, il disco di cover "Canzoni da intorto", ha ricordato le due volte in cui una sua canzone è stata vicinissima a partecipare in gara al Festival di Sanremo:

Una credo si chiamasse 'Una storia d'amore', ma sono arrivati due parolieri e hanno leggermente cambiato il testo con alcuni versi vergognosi; per fortuna non è entrata. L'altra, recentemente, è una canzone sull'immigrazione, anche questa è stata bocciata. L'avrebbe cantata, e l'ha cantata in un disco, Enzo Iacchetti.

"Una storia d'amore" uscì effettivamente nel 1967, incisa da Caterina Caselli per l'album "Diamoci del tu", come il programma televisivo che l'allora Casco d'oro condusse in Rai insieme a Giorgio Gaber. Fu proprio in una delle puntate del programma che Caterina Caselli lanciò l'allora esordiente Francesco Guccini, che davanti alle telecamere presentò la sua "Auschwitz", mentre Gaber lanciò un ancora sconosciuto Franco Battiato, che invece cantò "La torre". Nei crediti del disco "Diamoci del tu" sono accreditati come autori di "Una storia d'amore" Mario Panzeri (autore che aveva scritto alcune delle pagine più importanti della musica leggera italiana della prima metà del Novecento, da "Maramao perché sei morto" a "Papaveri e papere" e "Grazie dei fiori"), Daniele Pace e Pontiak: quest'ultimo era un prestanome di Guccini, all'epoca non ancora iscritto alla Siae. Caterina Caselli partecipò in gara al Festival di Sanremo in quello stesso anno con "Il cammino di ogni speranza", scritta da Umberto Napolitano e Vito Pallavicini su musiche dello stesso Napolitano e Valerio Vancheri.

La canzone incisa da Enzo Iacchetti è invece "Migranti". Il comico e cabarettista, volto storico di "Striscia la notizia", nel 2018 ha svelato che il brano era stato proposto a Claudio Baglioni per il Festival di Sanremo, ma il direttore artistico lo scartò: Succede che Francesco Guccini decide di scrivere una canzone, 'Migranti' e vorrebbe che qualcuno la portasse a Sanremo, proprio lui che mai si è inchinato al palco dell’Ariston. Dice a quelli della Universal, diamola a Enzino, lui si occupa del sociale, potrebbe essere l’interprete giusto. A me naturalmente non sembra vero, accetto subito, e la canzone è molto bella, nella prima parte parla di noi migranti italiani in giro per l’Europa e l’America, a cui nessuno ha mai chiuso la porta in faccia. Nella seconda invece dei barconi che affondano, degli scafisti negrieri che fanno morire i bambini e stuprano le donne. [Baglioni] subito ha detto che era bellissima, però lui voleva fare un festival pop, più leggero, e allora era meglio se fossimo andati come ospiti. Alla Universal erano convinti che saremmo andati, ma la chiamata non è mai arrivata". Iacchetti ha eseguito "Migranti" durante il suo spettacolo "Libera Nos Domine" e l'ha incisa per un 45 giri pubblicato sempre nel 2018 in occasione del Record Store Day.

"L'immigrazione è un tema che divide, meglio le canzoni d'amore", ha detto Diego Bianchi punzecchiando Francesco Guccini, durante l'intervista. E il Maestrone ha chiosato:

Certe canzoni d'amore più che brutte sono inutili.

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