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Il post-indie di Dile, l’altro “fratellino” degli Zero Assoluto

L'altra grande scommessa della scena post-indie: oggi esce il singolo “Che mettevi sempre”
Il post-indie di Dile, l’altro “fratellino” degli Zero Assoluto

A chi aveva storto il naso ascoltando “Tangenziale”, dopo i primi singoli dall’attitudine lo-fi con i quali aveva cominciato a farsi conoscere dai seguaci del circuito indie pop, lui aveva risposto: “Rimango sempre diretto, creo immagini come ho sempre fatto. Ho solo cambiato un po’ i BPM: ‘Tangenziale’ rimane sempre Dile, con il mio modo molto diretto di raccontare emozioni ed esperienze vissute”. Francesco Di Lello, questo il vero nome di Dile, cantautore abruzzese classe 1989, ha sempre avuto le idee molto chiare sul suo percorso e sulla sua musica. Singolo dopo singolo è riuscito a ritagliarsi uno spazio tutto suo nella scena post-indie, arrivando a tagliare traguardi importanti anche senza la spinta di una multinazionale: l’album “Rewind”, con il tocco magico di Marta Venturini e Federico Nardelli, i due produttori che più di tutti hanno plasmato e forgiato il suono dell’indie pop degli Anni Duemiladieci (parlano i loro lavori per Calcutta e Gazzelle, tra gli altri), nel corso degli ultimi ventiquattro mesi ha superato quota 12 milioni di ascolti complessivi su Spotify. Oggi esce il singolo “Che mettevi sempre”, insieme a Federica Carta

Alle spalle di Dile ci sono due delle realtà più attive del nuovo establishment indie italiano: da un lato Believe, dall’altro OSA Lab, l’etichetta e società di management che fa parte di One Shot Agency, l’agenzia fondata da Matteo Maffucci degli Zero Assoluto. Che non si è accontentato di essere riconosciuto, insieme al socio nel duo Thomas De Gasperi, come padre putativo della scena indie, di cui gli Zero Assoluto hanno anticipato nei loro dischi e nelle loro canzoni linguaggio e attitudine, ma ha voluto esserne in qualche modo protagonista. Lanciando alcune delle realtà più interessanti del nuovissimo cantautorato tricolore: da Peter White a Saint Pablo, passando per Wako. Fino ad arrivare, appunto, a Dile.

Da “Perdersi” a “Quando vedo te”, passando per “Rewind”, “Giganti”, “finoallesette”, “La verità”, “America”, “Vodka”, “Tangenziale”, “Tra la testa e lo stomaco”, “Maledetti noi”, “Mondocane” e “Duemilaventi”: negli ultimi due anni il 33enne cantautore abruzzese non s’è fermato praticamente un attimo. Ora esce un nuovo singolo, “Che mettevi sempre”. Stavolta in duetto. Al suo fianco c’è Federica Carta, nota ai più per aver partecipato ad “Amici”: nel 2017 si classificò seconda tra i cantanti, alle spalle di Riki, prima di ritrovarsi due anni dopo in gara tra i big al Festival di Sanremo in coppia con Shade, con “Senza farlo apposta”.

“’Che mettevi sempre’ è un tuffo nell’intima rete di ricordi di una storia, tenuti insieme dlale note di una canzone, quella da cantare a squarciagola fino a rimanere senza voce – dice Dile – oggi, che di quell’amore non rimane più niente, si è rimasti senza voce, nonostante tutte le parole spese, le serate passate nei bar a far scivolare la tristezza giù per la gola, i giri in macchina a vuoto per le strade deserte di una città addormentata”.

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