Alice: “Feci ‘Per Elisa’ versione prog, a Battiato non piacque”
“Una volta in occasione del tour europeo che feci nel 1996 mi misi in testa di riarrangiare ‘Per Elisa’ in chiave prog. Non la volevo più cantare: ne ero satura. Con Robby Aceto, Ben Coleman, Mick Karn e Steve Jansen, i musicisti che mi accompagnavano sui palchi, la rifacemmo in versione molto progressive, con citazioni qui e là della ‘Per Elisa’ originale. La feci sentire a Battiato: non arrivò alla quarta battuta”: racconta - sorridendo - Alice, presentando “Eri con me”, l’album che la vede reinterpretare alcuni pezzi tratti dal repertorio del compianto cantautore siciliano. Il disco esce oggi, a un anno e mezzo dalla scomparsa di Battiato, a suggellare un sodalizio nato nel 1980 con la hit “Il vento caldo dell’estate” – che fece di Carla Bissi, questo il vero nome della cantautrice, una popstar – e portato avanti negli anni tra dischi come “Gioielli rubati” e hit come la stessa “Per Elisa” e “I treni di Tozeur”, fino al tour congiunto del 2016, tra le ultime attività di Battiato.
Musa o alter-ego femminile di Battiato? Alice preferisce essere definita in un’altra maniera: “Mi faccio strumento della musica di Franco e di ciò che ha trasmesso, attraverso queste sedici canzoni alle quali sento di aderire pienamente”. Tra i pezzi che Alice ha inciso per l’album (che prende il titolo dal brano che Battiato scrisse per lei nel 2012 per l’album “Samsara”), facendosi accompagnare al piano dal maestro Carlo Guaitoli e dai musicisti dell’orchestra dei Solisti Filarmonici Italiani, non ci sono né “Per Elisa” né “Il vento caldo dell’estate”: “Ho scelto canzoni che si ricollegano alla spiritualità cantata da Battiato e raccontata da Franco non solo attraverso la musica, ma anche attraverso i suoi film e i suoi quadri. Ha messo nella sua arte tutto ciò in cui credeva”.
Si va da “Da Oriente a Occidente” a “Torneremo ancora”, passando per la stessa “Eri con me”, “Lode all’inviolato”, “Io chi sono?”, “E ti vengo a cercare”, “La cura”, “Povera patria”, “L’addio”, “Il re del mondo”, “L’animale”, “La stagione dell’amore”, “Prospettiva Nevski”, “Sui giardini della preesistenza”. Dei successi – per così dire – “pop” ci sono solo “Chanson egocentrique” e “I treni di Tozeur”: “Credo che ciò che Franco ci ha lasciato sia un bene prezioso, che va annaffiato, alimentato, tenuto sempre vivo”.
Il tour “Alice canta Battiato”, anticipa la cantautrice, proseguirà anche nel 2023: “Questo disco e il tour iniziato mesi fa sono stati per me un modo per conoscere ancora di più Franco di quanto già non lo conoscessi: ho colto nella sua musica sfumature e aspetti che non avevo mai colto prima”.