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Le "Registrazioni moderne" di Ruggiero: "Oggi? impossibile"

Disco culto, uscito 25 anni fa, in cui band come Subsonica e Bluvertigo hanno riletto i Matia Bazar.
Le "Registrazioni moderne" di Ruggiero: "Oggi? impossibile"

Un gioiello ricco di suggestioni. Un album capace di fotografare una scena, nobilitandola, e allo stesso tempo essere pionieristico, guardando al futuro. In occasione del 25° anniversario di “Registrazioni moderne”, esce per la prima volta in doppio vinile e con due bonus track il secondo album della carriera solista di Antonella Ruggiero. Un disco di successo (qui il nostro approfondimento) pubblicato nell’ottobre del 1997, contenente le canzoni più popolari e amate dei Matia Bazar riarrangiate in collaborazione con artisti del panorama indie rock e non solo. L'interesse per la nuova scena italiana aveva spinto l’artista genovese a coinvolgere in questo progetto alcuni gruppi e cantanti di nuova generazione. Un’alchimia che si era rivelata vincente: in solo due mesi di lavorazione tredici successi dei Matia Bazar erano stati rivisitati. In alcuni brani Ruggiero duetta con gli stessi protagonisti. Prodotto da Roberto Colombo, “Registrazioni moderne” ha visto la collaborazione dei Subsonica, Timoria, Ritmo Tribale, Bluvertigo, La Pina+Esa, dimostrando un avanguardista interesse per la scena rap, Scisma, Madaski, Ars Ludi, Rapsodija Trio, Banda Osiris.

Un progetto irripetibile

Un disco senza briglie, un salto libero dentro un nuovo mondo. “Si tratta di un lavoro nato da una precisa volontà: c’era la curiosità nel vedere come gruppi e artisti nuovi, che in quel momento storico stavano facendo una musica ‘diversa’, avrebbero interpretato le canzoni dei Matia Bazar, con cui io ho lavorato per 14 anni – dice Ruggiero - Eravamo davvero interessati a capire quale sarebbe stato il risultato finale. Tutte le realtà coinvolte erano in qualche modo ‘diverse’ per l’appunto. È stato un grande esperimento. Oggi un progetto di questo tipo non sarebbe più possibile perché l’omologazione generale della musica non lo permetterebbe”.

Un "Registrazioni moderne – 25 anni dopo”, per Ruggiero, non è contemplabile. “La musica contemporanea sembra ripetersi all’infinito – continua – oggi dominano generi come il rap e la trap che hanno un abito musicale subito riconoscibile. Magari fra chi li propone c’è qualche genio musicale, come potrebbe esserci fra i tanti ragazzi che fanno musica fuori dalle radio o nei circuiti jazz. Ci sarebbe da cercare, capire e approfondire. Ma io temo che la varietà sonora del periodo storico in cui abbiamo lavorato a quel progetto non ci sia più o comunque non sia più così marcata. Gli artisti di oggi tendono ad assomigliarsi, non a differenziarsi. E comunque quel progetto ebbe un inizio e una fine, non avrà mai una seconda vita con altri protagonisti e altre canzoni. Non è proprio possibile”.

Versioni magiche

Dal rap della Pina ed Esa su “Solo tu” ai suoni alla Massive Attack dei Subsonica sulla meravigliosa “Per un’ora d’amore”, passando per la rilettura destrutturata di “Fantasia” proposta dai Bluvertigo fino alla versione ska della Banda Osiris su “Mister Mandarino” e l’intensa “Ti sento” interpretata dai Timoria: ogni nuova versione era e rimane magica. “La Pina fu l’unica donna coinvolta. Oggi come allora per le donne non era facile. La collaborazione con lei me la ricordo come un qualche cosa di molto divertente – sorride Ruggiero - aveva queste unghie lunghissime con cui riusciva anche a cucinare e non capivo come facesse. Questo genere di progetti sai come iniziano, ma non sai come finiscono: c’era una libertà d’azione incredibile e questo lo ha reso speciale. Nulla poteva essere progettato a tavolino, non è mai stato il nostro modo di lavorare. Ogni artista coinvolto ha passato sotto la propria lente il brano scelto. Ricordo con piacere e affetto tutti gli artisti con cui collaborai. I Subsonica, che erano davvero all’inizio, mi colpirono molto. Avevano un impatto sonoro fortissimo e infatti poi sono rimasti nel tempo e la loro storia parla da sé”.

Ruggiero, l’anno dopo, nel 1998, sarebbe andata al Festival di Sanremo con “Amore lontanissimo”, classificandosi seconda. Il pezzo venne poi inserito nella ristampa di "Registrazioni moderne". “Era un periodo iper attivo e le opportunità erano davvero tante – sottolinea – si producevano video, si andava in diversi programmi tv e si spingeva sulla promozione: abbracciavo un mondo che adesso non abbraccio più. Ma è normale, i percorsi cambiano. Anche oggi faccio musica con artisti straordinari, ma mi sono allontanata da certi circuiti. Quelli erano anni dalla grande vitalità, in cui si poteva sentire musica di varia natura. Credo che sia stato uno degli ultimi grandi colpi della musica italiana”.

La forza delle canzoni

Il successo di "Registrazioni moderne" e quello che ha lasciato nel tempo ha una radice che non può essere rescissa: la bellezza dei brani dei Matia Bazar. “Credo che il progetto sia riuscito nel migliore dei modi anche grazie alla potenza dei testi delle canzoni dei Matia Bazar – conclude Ruggiero – album come ‘Tango’ e ‘Aristocratica’ (1983 e 1984, ndr) con testi ermetici e sperimentazioni sull’elettronica si sono sempre prestati a ulteriori contaminazioni. Con il nucleo fondatore del gruppo, cioè con Carlo Marrale, Giancarlo Golzi e Aldo Stellita, avevamo deciso di affrontare con determinazione la lavorazione di quei due album, che per me rimangono speciali. Quando mi separai dal gruppo (1989, ndr) mi presi una pausa di sette anni. Ritornai a cantare alcuni pezzi dei Matia Bazar, che sono ancora oggi nel mio repertorio, perché li ho sempre amati. Ho sempre sperimentato, come quando decisi di proporre ‘Ti sento’ con un coro alpino. Sono canzoni che faranno per sempre parte di me”. 

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