Fedez e Salmo: c’eravamo tanto odiati

Come può una faida andata avanti per anni e anni, combattuta a suon di post e storie su Instagram e di dissing, con uscite talvolta anche pesantissime, trasformarsi in meno di un anno in un’amicizia che alla fine sfocia pure in una clamorosa collaborazione? La discografia italiana di questi anni ci ha fatto capire che in fondo vale tutto, ma proprio tutto. Non c’è da meravigliarsi, dunque, se dopo tutto quello che si sono scritti e detti, e mica solamente negli ultimi mesi, Fedez e Salmo, 33 anni il primo, 38 il secondo, due modi così diversi di intendere la musica, due fanbase che parlano linguaggi tra loro diversi e incompatibili, si sono dati appuntamento in studio per scrivere e registrare un pezzo insieme, “Viola”. Più per cercare l’effetto lol – sembrerebbe, ascoltandolo – che altro. C’eravamo tanto odiati, verrebbe da dire, citando il titolo dell’album – oggi considerato un piccolo culto – con il quale nel 2010 J-Ax e Neffa seppellirono una rivalità nata negli Anni ‘90 e unirono a sorpresa le loro forze.
"Tutto molto interessante" vs "Mr. Thunder"
Il botta e risposta dell’estate scorsa, nel bel mezzo delle polemiche legate al concerto con maxi assembramento no mask di Salmo a Olbia, fu solamente un capitolo – a questo punto l’ultimo – di una rivalità che si trascinava da molto, moltissimo tempo. Ricostruirne la storia, tra dissing e attacchi social, è quasi impossibile: bisogna scavare negli archivi dei social per recuperarne le tracce. Una risale al 2016, sei anni fa. Salmo aveva già conquistato, tre anni prima, il primo posto nella classifica settimanale Fimi/Gfk degli album più venduti in Italia con il suo “Midnite”, peraltro senza scendere a compromessi con il pop (come invece aveva già cominciato a fare Fedez, che nello stesso periodo con “Cigno nero”, in duetto con Francesca Michielin, scalava le classifiche): un evento destinato a cambiare il corso della musica rap in Italia. Fedez, nel pieno del successo, si era riscoperto anche discografico e con la Newtopia stava trasformando Fabio Rovazzi da youtuber a potenziale popstar (i numeri gli avrebbero dato ragione). Quando a dicembre esce il video di “Tutto molto interessante”, scritta da Fedez, al rapper sardo non sfugge un dettaglio: “La parte iniziale di ‘Tutto molto interessante’ è una copia spudorata di ‘Mr. Thunder’. Potete fare 100 milioni di click o 200 dischi di diamante, ma la vostra originalità è pari a 0”, scrive Salmo, sottolineando le analogie tra il video del singolo di Rovazzi e quello della sua “Mr. Thunder”, la ghost track dell’album “Hellvisback”, uscito sei mesi prima, a giugno. Rovazzi, che Salmo aveva attaccato in un’altra canzone del suo album, “Title?” (“Voglio accendere ‘sti razzi nel culo di Rovazzi, bang / andiamo a comandare, non sappiamo come andare”), risponde. Accusando Salmo di aver a sua volta copiato il video di “Still waiting” dei Sum 41: “È incredibile come Mr.Thunder sia copiato da Still waiting dei Sum 41. Avrò anche i razzi nel culo, ma dall'alto le stronzate le vedo benissimo". Fedez interviene sui social per proteggere il suo pupillo. E senza mai nominare Salmo dice: “C’avete 30 anni per gamba e vi attaccate all’intro del video di Rovazzi. Non avete un cazzo da fare, eh? Ma poi avete copiato queste idee da altri video. Tutto questo per passare per pionieri delle grandi idee che non hanno successo e vi attaccate a Fabio Rovazzi. Vi rendete conto? Significa che quello che fate non vi appaga". Sembra finire lì. Ovviamente non è così.
La parodia
Pochi giorni dopo il botta e risposta è Salmo a inserirsi in una contesa social che riguarda Fedez. Quella che vede il sodale di J-Ax scambiarsi non poche frecciatine con Marracash e Guè, nel bel mezzo dello scontro (ideologico, prima ancora che discografico) tra “Comunisti col Rolex”, l’album frutto della collaborazione tra Fedez e l’ex Articolo 31, e “Santeria”, il disco del rapper della Barona e dell’ex Club Dogo. Che c’entra Salmo? Sostanzialmente niente. Il rapper sardo si diverte semplicemente a girare un video, poi postato sui social, in cui prende in giro Fedez per il tono e i contenuti della clip attraverso la quale, poco prima, il giudice di “X Factor” aveva attaccato il duo di “Insta Lova”, creando un siparietto-parodia con Coez, Gemitaiz e Achille Lauro (non ancora convertito al pop).
X Factor: "Uno sputo in faccia alla miseria"
C’è stato un momento in cui Salmo sembrò essere sul punto di prendere il posto di Fedez dietro al bancone dei giudici di “X Factor”. Così, almeno, lascia intuire Fedez in una puntata del suo podcast “Muschio Selvaggio”. L’edizione in questione è la tredicesima, la prima in cinque anni senza il marito di Chiara Ferragni in giuria. Salmo nelle interviste racconta di aver rinunciato a molti soldi rispedendo al mittente la proposta della produzione del talent di Sky di averlo tra i giudici del programma. Fedez ai microfoni di “Muschio Selvaggio” dice la sua: “Andare a fare i talent, prima di me a X Factor, significava essere una merda. Io conosco artisti che si sono costruiti un'immagine underground, che hanno rinunciato magari a milioni di euro, perché avevano paura di perdere la propria immagine andando a fare il giudice a un talent. Devi solo dare la tua idea di musica. Io questa cosa la vedo come uno sputo in faccia alla miseria”. Per la cronaca: a prendere il posto di Fedez fu Sfera Ebbasta, nel pieno del successo di “Rockstar”, che sedette dietro al bancone dei giudici di “X Factor” insieme a Samuel, Mara Maionchi e Malika Ayane (non la giuria più forte di sempre, e infatti quell’edizione certificò la crisi negli ascolti del talent).
Il concerto con maxi-assembramento no mask
Arriviamo dunque all’estate del 2021, quella del durissimo botta-risposta via Instagram tra i due che rappresenta il punto più basso, o più alto, a seconda dei punti di vista, della loro faida (ma che prelude insospettabilmente anche al lieto fine). È Fedez, nel pieno delle polemiche legate al concerto con regole pre-pandemia organizzato a sorpresa da Salmo a Olbia, a portare il collega al centro dell’ideale – anzi, virtuale – ring: “Sfruttare la nostra condizione di privilegio, aggirare le regole per soddisfare capricci personali. Questo non aiuta nessuno. Avete sputato in faccia a migliaia di onesti lavoratori dello spettacolo che quest’anno cercano di tirare avanti con immensi sacrifici rispettando le regole per andare alla pari con i conti (quando va bene). In che modo pensate di rappresentare le persone che hanno scelto di seguire le regole per difendere i lavoratori e la comunità? Come fate a non rendervi conto (o a far finta) che una cosa del genere fatta alle spalle di chi con sacrificio rispetta le regole, nella regione con più alta incidenza di ricoverati legati al covid, non farà altro che peggiorare le condizioni della nostra amata Sardegna”, dice nei video su Instagram. Facendo poi sapere di essere stato contattato in precedenza da Salmo per organizzare un’iniziativa finalizzata ad aiutare la Sardegna: “Ti ho risposto immediatamente mettendomi a disposizione e ho cercato di coinvolgerti in un progetto comune ma sto ancora aspettando una tua risposta”.
Salmo a Fedez: "Mi stai sul cazzo". La risposta: "Sei uno stronzo"
Salmo, travolto dalle critiche, risponde con lucidità: “Se non avete capito la mia frase in cui ho detto ‘non puoi definirti un artista se non infrangi le regole’, è perché non siete artisti. Alcuni dei miei colleghi non l’hanno pensata come me - ovviamente, ognuno può esprimere la propria opinione - e a loro dico: ‘sappiate che per voi è una sconfitta artistica, perché questa cosa la dovevate fare anche voi’. Perché io mi sono battuto per andare contro a delle idee ridicole. Questa cosa riguarda anche voi, invece voi ve ne state nelle vostre villette a collezionare i vostri cazzo di vestiti di Versace e Gucci e a sbattervene le palle e avete paura di perdere le cose. Rischiate ogni tanto nella vita, battetevi per qualcosa, per la musica. Ma, secondo me, il problema è che della musica non ve ne frega un cazzo. Non avete le palle per rischiare”. Poi, rivolgendosi direttamente al marito di Chiara Ferragni, mette nero su bianco riflessioni che fotografano la loro distanza a livello ideologico, prima ancora che artistico: “Fedez, non ho aderito alle tue iniziative – seppur giuste – perché mi stai sul cazzo. E io questa cosa non te l’ho mai nascosta. Però, penso tu sia un ottimo politico, sei bravissimo come politico ed è quello che devi fare, te lo auguro. Ecco perché ti ho chiesto un consiglio su come organizzare delle raccolte fondi per la Sardegna, perché tu in quello sei bravissimo. Però, sono sincero, non volevo avere niente a che fare con te. Questa è la verità e vorrei chiederti se ogni volta che devo discutere con te, devo discutere con un politico o con un artista? A me sembri proprio un politico, non sei un artista”. La replica di Fedez non si fa attendere: “Non mi ha stupito che tu non abbia rispettato le regole. Mi ha stupito che tu non abbia rispettato le persone. Tutto è politica quando coinvolge la vita e il lavoro dei cittadini, quindi mi dispiace dirtelo caro Salmo, ma quello che hai fatto è politica, e per di più della peggior specie. Se dopo che hai compiuto 18 anni ti senti ancora in dovere di fare le cazzate solo perché le fanno anche gli altri, è molto grave”. E ancora: “Visto che ti chiedi se stai discutendo con un artista o con un politico, ti rispondo: stai discutendo con un adulto. Contribuire ad alzare il livello di rischio sanitario di una regione sostenendo pure di farlo per aiutarla non fa di te un artista, fa di te un narcisista e anche del tipo più pericoloso, perché evidenzia che in te mancano l’empatia e la maturità necessarie per proteggere la collettività. Prenditi le tue responsabilità, sei adulto e vaccinato (spero)”. Bene, ora che ci hai spiegato come hai preso per il culo la tua città e la tua isola. Ora, finalmente, ti va di dirci cosa farai per sostenerla? Ho cercato di spiegarti che donare 10mila ulivi può essere inutile in questo momento. È un’idea che come sai ho avuto anche io in precedenza, ma confrontandomi con Treedom – che pianta ogni giorno alberi in tutto il mondo – ho scoperto che purtroppo ci vorranno almeno 5 anni prima che si possa piantare sulle terre bruciate della Sardegna. Ma tu ovviamente non mi hai ascoltato, perché ti sto sul cazzo. Se non sei disposto a mettere da parte le tue antipatie personali per il bene del Paese, di chi ascolta la tua musica e viene ai tuoi concerti e di chi lavora perché tu possa esibirti dal vivo non sei un artista, sei uno stronzo”.
Il dissing, il dolce, i fischi
Salmo torna ad attaccare Fedez, stavolta senza un motivo apparente, pochi mesi dopo. “Ho scritto una canzone che non è mai uscita perché il ritornello è campionato da un ragazzo americano il quale non mi ha dato il permesso di pubblicarla”, racconta su Instagram all’inizio dell’anno, prima di rappare alcuni versi del brano inedito: “Problemi con tutti, problemi con tutti, problemi con tutti, il problema sei tu!”. Un riferimento chiaro ed esplicito alla hit “Problemi con tutti (Giuda)” di Fedez. Una manciata di settimane dopo si sarebbe ritrovato a cena con lo stesso Fedez, in un noto ristorante Milanese, con tanto di foto pubblicata sui social e un messaggio ai fan: “Quasi amici”. Se l’idea di invitare Fedez al suo concerto a San Siro nella testa di Salmo poteva essere un’occasione per far risultare simpatico il marito di Chiara Ferragni ai suoi fan, si sbagliava. Quando lo stesso Fedez ha citato sul palco i versi de “Il rap nel mio paese” di Fabri Fibra (“10 in comunicazione / non uso mai l’inglese / ora faccio un’eccezione / fuck Fedez”), il pubblico lo ha coperto di fischi.