Quando i C.S.I. sconfissero gli Oasis
Nel settembre del 1997 il primo posto delle classifiche di vendita italiane venne conquistato da un disco rock nazionale, che sconfisse una ben più blasonata band inglese: fu il climax di una carriera gloriosa e di un lungo lavoro dietro le quinte. Ma fu anche una cosa inaudita per l'epoca, tanto che qualcuno gridò al complotto, dicendo che c'era stato un errore di conteggio, che i numeri erano quelli della canzone di Elton John dedicata a Lady Diana, morta due settimane prima.
Invece era tutto vero: i C.S.I., dopo anni di gavetta e con un seguito fedele costruito fin dai tempi dei C.C.C.P., portarono al numero 1 “Tabula rasa elettrificata” (qui la nostra intervista a Massimo Zamboni sui 25 anni del disco), sconfiggendo gli Oasis di “Be here now” e vendendo più di 30.000 copie in una settimana.
Il “punkettone” Giovanni Lindo Ferretti e i suoi compagni Massimo Zamboni, Gianni Maroccolo, Ginevra di Marco, Francesco Magnelli e Giorgio Canali avevano reso adulto e portato al grande pubblico un genere che in Italia è sempre stato minoritario: la band passò dai club ai palazzetti, ma il successo creò una frattura tra Ferretti e Zamboni. Sarebbe rimasto l’ultimo album di studio del gruppo, che sarebbe ritornato come PGR, dopo la separazione da Zamboni.
Ci ha raccontato proprio Zamboni, qualche giorno fa:
Ricordo che un giorno tornai a casa e trovai la segreteria telefonica con cento messaggi. Tutti mi facevano i complimenti per il primato in classifica. Mi ricordo anche le dichiarazioni lusinghiere di Franco Battiato. In realtà quel traguardo ci spiantò. Si era aperto un varco, si era infilato qualche cosa fra noi che conduceva a fare conteggi, a parlare di numeri, di possibilità. Tutto ciò non ci riguardava. Arrivò qualche cosa che per vent’anni non aveva fatto parte di noi
I C.S.I., Elton John, Lady D e la leggenda del codice a barre sbagliato
Il disco nacque da un viaggio in Mongolia del cantante e di Zamboni: la remota regione asiatica ispirò il racconto del fallimento del comunismo, che a sua volta aveva ispirato la carriera dei CCCP. Originariamente doveva essere un disco etnico, ma quando i due tornarono in Italia il gruppo tutto assieme scrisse l’album più diretto e rock del gruppo.Quando il disco arrivò al primo posto, ci fu uno stupore generalizzato. Questo quello che scrivemmo su Rockol il 16 settembre del 1997:
Chi avrebbe immaginato che i fratelli Gallagher avrebbero dovuto inchinarsi alla coppia Ferretti-Zamboni? Che la implacabile fabbrica di successi del brit pop sarebbe stata ricacciata indietro dai lunari portabandiera del rock avantgarde nostrano? I C.S.I., con un disco tutt’altro che conciliante come "Tabula rasa elettrificata" (quasi un ritorno alle origini punk dei CCCP), sopravanzano i celebratissimi Oasis di "Be here now". E poi Bocelli, Pino Daniele, Ligabue e gli altri grandi protagonisti di questa stagione discografica. Un risultato storico e di grande importanza per tutta la musica "alternativa" italiana, come hanno subito sottolineato, trionfanti, i discografici della Black Out/PolyGram, l’etichetta che pubblica i dischi del gruppo.
(…) i C.S.I. aspettano a piè fermo l’assalto dei giornalisti e delle televisioni: che stanno già chiamando la PolyGram per sapere "chi diavolo siano questi C.S.I."...
Il disco vendette oltre 30mila copie in una settimana: ci fu chi non la prese bene e pensò che fosse una macchinazione della casa discografica. Si diffuse al tempo la leggenda metropolitana che il codice a barre di “T.R.E.” fosse volutamente lo stesso di un disco di Elton John, e che solo questo avesse portato il disco in vetta.
“Fu una voce messa in giro dai nostri concorrenti”, ha raccontato Stefano Senardi a Rockol. i C.S.I avevano trovato casa presso la Black Out, la label della Polygram, casa discografica diretta da Senardi: l'obbiettivo era "sviluppare" il nuovo rock italiano Senardi aveva lavorato con il gruppo in una maniera simile per il primo disco, “Ko de mondo”, inciso in Bretagna. Finanziò il viaggio di Ferretti e Zamboni in Mongolia e sostenne la band, venendo ripagato. “In realtà era proprio impossibile: avevamo pubblicato una nuova versione di ‘Candle in the wind’, suonata da Elton John al funerale di Lady D, morta alla fine di agosto. Ma era un singolo, e i singoli avevano codici per definizione differenti dagli album”. “Quel giorno, quando mi avvisarono che stavamo per andare primi in classifica, ero a casa con la febbre ma andai lo stesso in ufficio e passai la giornata a rispondere alle telefonate di colleghi che ci facevano i complimenti o erano increduli”, racconta Fantacone.
“Era un lavoro che arrivava da lontano”, spiega Senardi. “L’album precedente, 'Linea gotica', aveva venduto diverse decine di migliaia di copie e il tour era andato benissimo”. “Black Out, ancor prima di essere una label della Mercury/PolyGram, era una visione: permettere alla musica 'altra' di raggiungere un bacino d’utenza molto ampio e di conseguenza la vetta delle classifiche, del riconoscimento da parte di pubblico e media. Creare i presupposti per un nuovo tipo di mainstream pur mantenendo intatte le caratteristiche artistiche d’appartenenza dei singoli progetti”, ha raccontato a Rockol Luca Fantacone, che coordinò l'etichetta, nata da un'idea di Senardi, e di Andrea Rosi, a capo della divisione Mercury,.
Al tempo commentò Ferretti:
Fa colpo che i C.S.I. improvvisamente si ritrovino al primo posto, per una settimana, nella classifica dei dischi più venduti in Italia. E perché mai? (...) Solo un mercato piccolo, provinciale e quindi subordinato può stupirsi per i C.S.I. al primo posto in classifica. Doveroso, invece, come una boccata d’aria pura. Promettente. Aspetto di vederci gli Ustmamò e poi i Marlene Kuntz e poi... Allora la musica moderna italiana dimostrerà a se stessa di essere adulta".
La fine dei C.S.I.
Le cose andarono un po’ diversamente. Un mese dopo l’uscita del disco, gli effetti si videro anche sul live: per il tour dell’anno successivo la band suonò nei palazzetti, esauriti, con un tour da oltre 30 date. Il 22 gennaio ’98 la Polygram pubblicò un altro album, il live "La terra, la guerra e una questione privata", registrato nel ’96 e dedicato allo scrittore Beppe Fenoglio. Ma montarono le tensioni interne, che esplosero a Berlino nel ’99, dove Ferretti e Zamboni si erano originariamente conosciuti. Il divorzio venne ufficializzato a gennaio 2000; durante l’estate dello stesso anno i C.S.I. annunciarono un cambio di nome, che si concretizzò nel 2001 dopo la pubblicazione di una raccolta. I C.S.I sarebbero diventato “P.G.R”, Per Grazia Ricevuta: il debutto sarebbe uscito nel 2002.
“Una visione che si trasformò in un vero laboratorio fatto di persone, idee, strumenti, risorse, che cominciarono a cambiare la musica italiana e la percezione che il pubblico ne aveva. Una novità assoluta che diede origine ad un cambiamento profondissimo ed inesorabile, da allora fino ad oggi”, ricorda Fantacone.