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4 concerti che tramortirono Brian May quando li vide nel 1969

Il chitarrista aveva solo 22 anni, non era un musicista affermato e i Queen ancora non esistevano
4 concerti che tramortirono Brian May quando li vide nel 1969

Il chitarrista dei Queen Brian May in una intervista concessa a BBC Radio 2 nel 2019 ricordò a favore degli ascoltatori (e un poco anche per stesso) cosa accaddeva cinquanta anni prima, nel 1969, nel mondo della musica, raccontando le sue impressioni su alcune band allora famose che vide in concerto quando aveva 22 anni, prima di affermarsi lui pure come grande musicista con la sua band.

Dopo aver fatto ascoltare nel programma radiofonico "Communication Breakdown" dei Led Zeppelin, Brian May ha spiegato cosa rappresentò per lui la band di Plant e Page: "Questa è “Communication Breakdown” dal primo album dei Led Zeppelin, un lavoro straordinario e sconvolgente. Nel 1969 i Led Zeppelin pubblicarono “Led Zeppelin I” e “Led Zeppelin II”. Fecero 5 spettacoli al Lyceum Ballroom di Londra nell'ottobre 1969, ero lì con Rog (Roger Taylor, il batterista dei Queen, ndr). Vedere gli Zeppelin per noi fu una specie di squisita tortura, perché erano ciò che volevamo già essere. Hanno completamente spaccato. L'unica cosa che non hanno spaccato, fu la nostra visione di ciò che volevamo essere, la parte dell'armonia, il lato melodico. Ma c'erano l'energia, la passione e l'assoluto pericolo. Eravamo follemente gelosi. In generale, all'epoca eravamo una band in difficoltà, le persone ci guardavano e dicevano, 'Ragazzi, fate parte di una band?', noi rispondevamo, 'Sì, siamo i Queen', ma suscitavamo perplessità. In quei giorni sembrare i Led Zeppelin era il nostro sogno. Erano un modello per noi nel modo in cui si comportavano e si gestivano.”



May continua il suo viaggio nel passato ricordando gli Stones: “Chi altro era grande nel 1969? I Rolling Stones. A quei tempi dovevi essere un fan dei Rolling Stones oppure dei Beatles, a quanto pare non potevi stare con entrambi. Ma in realtà, immagino che noi fossimo per tutti e due, perché andavamo anche a vedere i Rolling Stones. Provenivano dalle mie parti, per noi erano un fenomeno molto locale. Nel 1969 erano grandi e pubblicarono "Honky Tonk Women", fecero anche un concerto gratuito a Hyde Park, e ci andammo. Era una bellissima giornata, ricordo il sole e sebbene tutto sembrasse molto caotico, ovviamente avevano appena perso Brian Jones, c'era Mick Taylor e tutto sembrava che fosse stato messo insieme, un po' nervoso, ma un giorno fantastico, sono felice di esserci stato.”


Tra le band che avevano impressionato - e non poco - il giovane Brian May anche gli
Who . “Venivano da Shepherd's Bush, per noi un fenomeno molto locale, io e Rog andavamo a vederli. Era il concerto più pericoloso a cui potevi mai andare. Tanto per cominciare, non sapevi mai se si sarebbero presentati. E quando si presentavano si scatenava il caos, erano così rumorosi, pericolosi e anarchici. Era molto prima del Punk, penso che gli Who abbiano scritto la ricetta per il punk. Li abbiamo visti spesso. Li abbiamo seguiti, li abbiamo amati. Hanno strappato il libro delle regole.”


Un altro gruppo ricordato dal chitarrista dei Queen alla stazione radio della BBC fu quello dei Blind Faith : “I Blind Faith suonarono gratuitamente ad Hyde Park ed eravamo tutti lì (Brian May, Roger Taylor e Tim Staffell degli Smile, la band di May prima dei Queen, ndr). I Blind Faith erano un supergruppo: Eric Clapton e Ginger Baker, prima nei Cream, formarono una band insieme a Steve Winwood e Ric Grech. Di breve durata, ma fecero un grande album (I Blind Faith pubblicarono un solo eponimo disco, ndr). Ricordo quel giorno ad Hyde Park come se fosse ieri. Il sole che splende, gli uccelli che cantano e della musica meravigliosa che riecheggia nel parco.”
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