La reazione dei Nirvana ai prezzi dei biglietti dei live nel 1993

Tra aste e archivi online o forum di fan è facile imbattersi in rete in fotografie di biglietti dei concerti dei Nirvana, custoditi o venduti come dei cimeli. Grazie a questi oggetti coloro che - come chi scrive - per ragioni anagrafiche hanno avuto la possibilità di scoprire la musica di Kurt Cobain e soci solo dopo anni la tragica scomparsa del frontman della band di “Smells like teen spirit”, possono farsi un’idea di quanto poteva costare all’epoca un titolo d’ingresso per un live del gruppo dopo l’esplosione con “Nevermind”. Per chi invece ha avuto la fortuna di vivere in presa diretta il periodo dei Nirvana, le foto dei biglietti possono essere delle reminiscenze di quando per vedere - per esempio - lo show di Cobain e compagni al Palatrussardi di Milano del 24 febbraio 1994 erano sufficienti 32 mila delle vecchie lire. (Tre anni prima, nel periodo in cui la band fiutava appena il successo che da lì in poco tempo l’avrebbe travolta grazie al suo secondo album, per il secondo concerto in due anni della formazione statunitense al Bloom di Mezzago del 17 novembre 1991 in Italia probabilmente sarebbe bastato anche meno).
Se l’idea o il ricordo di assistere a un live di una delle band più influenti della storia moderna a una modica cifra può sorprendere, pensando all’aumento dei prezzi negli anni e al costo odierno dei biglietti degli eventi dal vivo dei grandi artisti contemporanei, farà sorridere sapere che nel 1993 - comunque dopo che nel gennaio del 1992 il disco “Nevermind” raggiunse la prima posizione della classifica degli album più venduti negli Stati Uniti stilata da Billboard scalzando “Dangerous” di Michael Jackson - i Nirvana erano loro stessi increduli e sorpresi nell’apprendere le cifre dei ticket degli spettacoli delle altre star, a loro parere più significative rispetto al costo da pagare per un loro concerto. Questo, almeno, è quanto si apprende da un’intervista recentemente ripresa da Loudwire e testimoniata in un video disponibile in rete, dove è interessante notare le reazioni, le risposte alle domande e le espressioni facciali del compianto frontman Kurt Cobain, scomparso nell’aprile del 1994 all'età di 27 anni, del bassista Krist Novoselic o del batterista Dave Grohl.
Nel corso della chiacchierata, quando i componenti dei Nirvana appresero che al tempo c’erano artisti che avrebbero chiesto tra i 50 e i 75 dollari per il biglietto di un loro show, un incredulo Kurt Cobain ribattè: “Ci sono persone che fanno pagare così tanto un biglietto?”. L’intervistatore sottolineò quindi che un biglietto per un live di Madonna costava intorno ai 50 dollari, e il frontman della band chiese sorpreso: "Madonna fa pagare $ 50?”. Accanto a lui Grohl rispose che quelli della popstar erano "spettacoli burlesque” in confronto ai loro, mentre Novoselic fece notare il valore più elevato della produzione dietro uno show della cantante - per un periodo del 1993 impegnata nel tour “The girlie show” per promuovere l’album “Erotica” con show dagli espedieti scenici elaborati. (Qui un video con la performance di "Express Yourself", di cui Jennifer Grey ha recentemente ricordato l'ispirazione, tratta da un live di quella tournée).
A quel punto della conversazione, come si vede nel video riportato più sopra - presentato come materiale “estratto dagli archivi” e pubblicato sul canale YouTube di “Happy mag”, i Nirvana chiesero al loro manager quanto costassero i biglietti per i loro concerti scoprendo che il prezzo andava dai 17 e i 18 dollari.