Hai mai sentito Massimo Pericolo cantare?
A distanza di un anno dalla pubblicazione del suo secondo album “Solo tutto” prodotto da Crookers e Nic Sarno, un progetto in alcuni frangenti crudo e diretto, tratto stilistico che lo ha sempre caratterizzato, Massimo Pericolo ha pubblicato un suo nuovo singolo curato da Dardust e intitolato “Signore del bosco”. Un pezzo che si contraddistingue per la presenza di sonorità che si allontanano dalla sua zona di comfort: il rap c’è, scalpita nelle parti d'intermezzo, ma a sorprendere è il ritornello cantato e il suono quasi cinematografico che lo accompagna. La canzone, che parla di radici e luoghi a cui si rimane indissolubilmente legati, sembra la colonna sonora di un cartone animato.
Ispirato dai film di Hayao Miyazaki e dal libro pubblicato dal rapper l’estate scorsa, “Il signore del bosco”, Dardust ha deciso di collaborare per questo nuovo singolo con Massimo Pericolo per cercare di creare qualche cosa di nuovo. Il rapper ha raccontato: “In ‘Totoro’ (brano del 2019, ndr) pregavo il signore del bosco perché mi sentivo perso, mi sentivo piccolo e solo mentre affrontavo la vita come un adulto. Come nel film d’animazione ‘Totoro’ che dal fitto del bosco si prende cura di due bambine con la mamma malata. Il bosco è la provincia, che dietro al verde degli alberi nasconde interi paesi, le due bambine siamo tutti noi alle prese con la vita, e la mamma malata è una società e uno stato che non sono presenti quando ne avremmo bisogno. Più cresco, più maturo e divento la voce di tante persone, e più mi sento incarnare quella creatura che io stesso ho creato per proteggermi dal tutto. Io sono il signore del bosco”.
Prima di questa uscita, il nome di Massimo Pericolo lo abbiamo ritrovato anche in altri pezzi di colleghi, come in “Se sinasco” di Bresh, “Pelle d’oca” insieme a J Lord e con Ensi nel singolo “Ho la hit”, un banger prodotto da Phra Crookers. “Quando lessi il libro di Massimo Pericolo ‘Il signore del bosco’, rimasi molto colpito dalla dualità del suo percorso e dal passaggio dal caos al rigore grazie anche al suo avvicinamento alla cultura orientale e al mondo delle arti marziali – ha scritto Dardust - allo stesso tempo mi affascinava la comune passione che nutriamo per i film di Hayao Miyazaki e per una certa estetica orientale. In questa forma di dualità che ho trovato nel suo libro ho rivisto anche un parallelismo con uno dei concept del mio prossimo album. Questo mi ha ispirato a creare il mondo musicale del brano che si avvicina ai lavori di Joe Hisaishi (il compositore che ha realizzato molte delle colonne sonore dei film di Hayao Miyazaki) e in cui sono presenti entrambe le mie anime: il pianoforte e l’elettronica”.