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Alex Kapranos, 50 anni tra rock e cucina

Il frontman dei Franz Ferdinand compie gli anni
Alex Kapranos, 50 anni tra rock e cucina

Dice di "non essere un critico culinario", né di avere "alcuna autorità per farlo", ma il frontman dei Franz Ferdinand - che oggi compie 50 anni - nel 2005 curò per l'autorevole quotidiano britannico The Guardian "Soundbites", rubrica nella quale Alex Kapranos raccontava le sue avvenure a tavola durante il tour mondiale con la sua band, che proprio in quei mesi si stava iniziando a imporre a livello internazionale come una delle realtà più eccitanti sul panorama indie rock globale. Lui, che prima della fama ha lavorato (anche) come cuoco, ha sempre trovato nei piatti e nella cucina un universo speculare a quello della musica, dove un balletto di talento, ambizione e creatività sancisce successi e designa fallimenti. A seguire riportiamo alcune sue illuminanti citazioni – intervallate da un brano dei Franz Ferdinand - riguardo la cucina (e non solo) consegnate agli annali da Alex Kapranos.

"Preferisco mangiare merda di mucca in un panino piuttosto che il maledetto McDonald's"

"Non sono un critico gastronomico, e non ho nessuna autorità per scrivere di cibo"

"Molta critica gastronomica ha lo stesso sapore: io scriverò sullo stesso argomento, ma in un modo diverso"

"E' facile essere pigri quando nel backstage sei circondato dal cibo, o quando hai un fast food a un paio di isolati. Ma se cammini un po' di più, fai qualche domanda in giro, sicuramente troverai cose interessanti da scoprire"

"Tradizionalmente molti vagabondi e sfaccendati senza lavoro finiscono per lavorare nelle cucine"

"La noia o la nausea per quello che facevi prima è una parte importante della ragione per cui sei in una band"

"Non puoi scrivere per un ambiente culturale, perché nel momento in cui lo fai quell'ambiente culturale è passato. Devi mirare a qualcosa di originale: questo è l'unico modo per avere un qualsiasi tipo di impatto"

"Essere in una band non mi ha comprato i miei fagioli su pane tostato"

"Se il successo fosse arrivato quando avevo 17 anni, probabilmente o mi avrebbe ucciso o mi avrebbe fatto del tutto impazzire"

"Per anni mi sono sentito un miserabile per essere un outsider, ma dopo che ci ho fatto l'abitudine, ne ho capito i vantaggi: è liberatorio. Non devi preoccuparti di tenere o perdere il tuo status. E poi è un incoraggiamento a sfidare e a provocare lo status quo"

"C'è una differenza tra le aspettative e le aspirazioni"

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