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Canzoni italiane: “Fango” di Jovanotti

Ventuno canzoni italiane pubblicate nell’ultimo ventennio, raccontate da Vincenzo Rossini.
Canzoni italiane: “Fango” di Jovanotti

“Fango” di Jovanotti feat. Ben Harper

da SAFARI, Soleluna/Universal, 2008

 

“Safari” completa il percorso di avvicinamento di Jovanotti a una scrittura “da cantautore”, naturalmente sui generis, superata la sbornia verboso-politica di IL QUINTO MONDO (2002) e testata, in BUON SANGUE (2005), la sensibilità per trame più riflessive e persino criptiche. In seguito il percorso si riavvolgerà a cercare la dimensione più ballabile e caotica, ma fin qui SAFARI è il Lorenzo più equilibrato, finalmente alleggerito da “missioni”, posato, ricercato all’occorrenza ed essenziale quando non serve aggiungere. “Fango” è il simbolo di questa indagine e, per chi è vicino a questa sua vena, il suo brano più bello, benedetto dal suono della chitarra di Ben Harper.

 

Blues intimo e struggente, avviluppato a una struttura ciclica, che sembra simulare la tensione verso l’infinito dell’esistenza (specialmente nel finale), porta i segni di un episodio che ha evidentemente segnato la vita di Lorenzo, cioè la scomparsa improvvisa del fratello Umberto in un incidente aereo. Non vi si fa mai riferimento in modo esplicito, ma l’aria percepita sa di smarrimento e tentazione di lasciarsi vincere dal dolore, affidandosi a un mantra motivazionale che ha lo scopo di dematerializzarlo come essere umano e fonderlo con la natura: “Io lo so che non sono solo / anche quando sono solo (…) e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango”. Le immagini colte dalle strofe, tipicamente in brevi flash, sembrano ridurre a un puntino l’io per perdersi dentro il mistero del mondo, lo stesso mondo in cui il Jovanotti “mondialista” degli anni Novanta si smarriva con voracità sensuale e che qui invece sfugge come un codice inaccessibile, come se il dolore riuscisse a sedimentare una distanza alienante dalle cose, sempre più inafferrabili, sempre più vorticose: “Ora la città è un film straniero senza sottotitoli / Le scale da salire sono scivoli, scivoli, scivoli / Il ghiaccio sulle cose / La tele dice che le strade son pericolose”.

 

La ricerca di un abbandono consolatorio e rigenerante, in grado di sollevare l’anima dal peso della sofferenza, è confermata e amplificata nel duplice video minimalista che accompagna il brano, diretto da Ambrogio Lo Giudice: se nella versione uno si osserva soltanto la natura che scorre, nella due Jovanotti canta davanti a una cascata, come se volesse creare la suggestione di essere parte di un tutto per esorcizzare la minaccia di un buio interiore: “Ma l’unico pericolo che sento veramente / è quello di non riuscire più a sentire niente”.

 

Canzone sullo smarrimento e sulla successiva solitudine come condizione esistenziale necessaria per la rigenerazione, “Fango” è anche un canto tenue sullo smascheramento delle illusioni che solo un reset radicale può indurre a cercare (“Un cartello di sei metri dice tutto è intorno a te / ma ti guardi intorno e invece non c’è niente”), che però in Jovanotti – perché sempre così è stato, perché sempre così sarà – si congela un attimo prima di diventare delusione. Per non cadere nell’afflizione come imbuto, inaccettabile nella sua estetica più che ventennale, “Fango” invita a concedersi il tempo e l’isolamento per smarrire la materia, confluire nel tutto, disperdersi fino a identificare, in questa massa informe come fango che è la nostra esistenza, le paure le voglie le ansie i traumi i successi, quel che è realmente importante: “Il battito di un cuore dentro al petto / la passione che fa crescere un progetto / l’appetito la sete l’evoluzione in atto / l’energia che si scatena in un contatto”.

 

(testo: Michael Franti, Lorenzo Cherubini, musica: L. Cherubini, Riccardo Onori / © Soleluna/Universal)

 

 

La scheda è tratta, per gentile concessione dell’autore e dell’editore, da “Unadimille – 1000 canzoni italiane dal 2000, raccontate”, edito da Arcana, al quale rimandiamo per le altre 980 schede.

(C) Lit edizioni di Pietro D'Amore s.a.s.

 

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