1971-2021: 50 anni di “Formula 3”
                                            “Formula 3”, l’album omonimo della rock band, uscito quarant’anni fa, è il secondo progetto del gruppo, pubblicato dall'etichetta discografica Numero Uno. Il disco è prodotto da Lucio Battisti, autore di tutti i brani insieme a Mogol. Contiene due classici: “Eppur mi son scordato di te” e la lunga “Nessuno nessuno”, uscita anche su 45 giri in forma ridotta. Il resto dell'album è di tono leggermente minore, il gruppo appariva forse troppo legato al duo Battisti-Mogol, ma era particolarmente conosciuto in Italia e ancora oggi non c'è nessuno che non ricordi qualcuna delle sue canzoni, tutte suonate con un’ottima tecnica, tratto che ha sempre contraddistinto il trio. Il gruppo era formato da Alberto Radius, voce, chitarra elettrica, chitarra acustica, da Gabriele Lorenzi, tastiere e voce, e da Tony Cicco, batteria, percussioni e voce.
La band, un anno prima, aveva dato alle stampe “Dies irae”, contenuto in una significativa copertina di ispirazione psichedelica: il loro primo album introduceva il tipico suono della Formula 3. Il genere, che andava a delinearsi, era una miscela di pop, prog e anche hard rock, che li portò a essere il gruppo più importante in Italia prima degli anni del Banco del Mutuo Soccorso e della PFM. Anche il loro primo album fu prodotto da Lucio Battisti, autore di quattro brani insieme a Mogol. In due tournée alla fine degli anni settanta, i Formula 3 furono l'unica band che accompagnò Lucio Battisti nei suoi concerti e lui scrisse per loro numerosi brani, demandandoli come esecutori della sua più profonda vena rock.
Il disco “Formula 3” venne anticipato dall'uscita, in maggio, del singolo “Nessuno nessuno” – “Eppur mi son scordato di te”, nel quale il brano principale ha una durata più che dimezzata rispetto a quella dell'album, per esigenze di spazio sul vinile. Secondo quanto dichiarato dallo stesso Alberto Radius, il riff di apertura di “Eppur mi son scordato di te” è ispirato a Jimi Hendrix. E per stessa ammissione di Mogol, il famoso verso del ritornello “non piangere, salame: dei capelli verde rame sono un gioco” fu frutto di un errore di distrazione, mentre nelle sue intenzioni sarebbe invece dovuto essere “non piangere, salame: dei capelli rosso rame sono un gioco”. L’autore e paroliere, che scrisse il brano nel 1969, si accorse dello sbaglio solo a distanza di tempo. Un’altra curiosità: Battisti interpretò il brano in una versione acustica durante la trasmissione televisiva “Teatro 10” del primo maggio 1971. Un frammento è stato cantato anche nel duetto Mina-Battisti del 23 aprile 1972, sempre nella trasmissione “Teatro 10”.
Nel terzo album, “Sognando e risognando” del 1972, il gruppo inserì alcune composizioni originali, insieme ai soliti brani di Mogol-Battisti, e il risultato è probabilmente il loro lavoro migliore. “Formula 3” dei “Formula 3” è un album di passaggio, ancora fortemente condizionato da Mogol e Battisti, ma che ha al suo interno alcuni classici che hanno resistito al passare del tempo.