Piers Faccini suona per Rockol "Together Forever Everywhere"

Nel racconto “Un signore molto vecchio con certe ali enormi” di Gabriel Garcia Marquez, l’autore riflette sulle opposte sfaccettature della natura umana, come fossero le due facce di una moneta che gira e che cade a caso sul lato della crudeltà o della compassione. Il nuovo album del cantautore anglo-italiano Piers Faccini, "Shapes Of The Fall", ci racconta qualcosa di simile e attraverso le canzoni si chiede quale parte della nostra natura prevarrà: noi, come l’uomo molto vecchio con le ali spezzate, impareremo a volare di nuovo o saremo destinati a cadere?
Con la canzone di apertura, "They Will Gather No Seed", la narrazione ci spinge più verso quest’ultima opzione e con essa alla caduta. Una chitarra grezza pizzicata si fonde con un lontano schiocco di dita e le singole note basse di un pianoforte e, mentre un quartetto d’archi cresce di intensità, Faccini canta: “They’ll gather no seed, they’ll break no bread, they’ll gather no seed but a hunger instead“. Se la caduta prende le forme della miriade di pericoli che compongono il mosaico del nostro collasso ambientale, la discesa dipende dal nostro fare o disfare”. Per Rockol l'artista ha suonato dal vivo un brano tratto dal suo ultimo progetto: "Together Forever Everywhere".
Le influenze musicali in "Shapes of the Fall" attingono pesantemente all’ascendenza mediterranea di Faccini, ai modi e ai ritmi arabo-andalusi, sefarditi e dell’Italia meridionale. Iniziando dalla sua fascinazione per la taranta pugliese, l’ultimo esempio conosciuto di rituale e musica trance in Europa, l’album attraversa il Mediterraneo con canzoni che sono vascelli, accompagnato dai fratelli Malik e Karim Ziad, maestri strumentisti algerini, alla ricerca del dialogo con le tradizioni trance esistenti nel Maghreb e nella cultura berbera e Gnawa.