Addio a DMX: il rapper newyorkese è morto

Il rapper americano DMX, nome d’arte di Earl Simmons, è morto a 50 anni dopo alcuni giorni in ospedale. Lo ha confermato un portavoce della sua famiglia al sito Pitchfork. DMX, diventato famoso alla fine degli anni Novanta tra le altre cose con la canzone “Party Up”, e ricordato anche per una voce particolarmente roca e inusuale nel rap, era stato per un po’ uno degli artisti hip hop più apprezzati e di successo della scena newyorkese. L'overdose di droga, per cui era stato ricoverato, ha provocato un fatale infarto. DMX era ricoverato nel reparto di terapia intensiva presso il White Plains Hospital di New York dopo essere stato trasportato d'urgenza in ospedale lo scorso 2 aprile a seguito di un'overdose. Il manager del rapper statunitense Steve Rifkind questa mattina era intervenuto per confermare che l’artista era ancora vivo, seppur in condizioni critiche, dopo la circolazione di notizie false. Ma ora è tutto: il rapper non ce l'ha fatta.
“Earl era un guerriero che ha combattuto fino alla fine. Amava la sua famiglia con tutto il cuore e apprezziamo i tempi che abbiamo trascorso con lui. La musica di Earl ha ispirato innumerevoli fan in tutto il mondo e la sua iconica eredità vivrà per sempre. Apprezziamo tutto l'amore e il supporto durante questo periodo incredibilmente difficile. Per favore rispettate la nostra privacy mentre piangiamo la perdita di nostro fratello, padre, zio e dell'uomo che il mondo conosceva come DMX. Condivideremo le informazioni sul suo funerale una volta che i dettagli saranno stati definiti", questa la nota diffusa dalla famiglia.