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Renato Zero: “I discografici vogliono farci diventare numeri”

L’artista presenta il nuovo album “L’Orazero”: “I miei miti usano la musica come trincea”.
Renato Zero: “I discografici vogliono farci diventare numeri”
Credits: Roberto Rocco

“Gli esami non finiscono mai”, dice con un sorriso Renato Zero, prima di aprirsi come un libro sacro davanti ai giornalisti. Il viaggio di “L’Orazero”, nuovo album di inediti in uscita il 3 ottobre per Tattica, per lui, infatti, è una nuova sfida. Non ha niente da dimostrare a nessuno, la gara è ancora una volta con se stesso: “A parte le terribili 54 guerre dichiarate oggi nel mondo, in ognuno di noi c’è un tumulto, ci sono situazioni da sistemare. Il nemico siamo noi stessi. In questo album cerco di vincere questa battaglia”. Il disco si articola in 19 tracce: diciannove differenti mondi, ognuno dei quali ha le proprie radici, regole, bisogni, contraddizioni e utopie.

Mondi che si rivelano attraverso linguaggi molteplici, capaci di dare voce a emozioni e prospettive unite da un unico filo conduttore: la continua e inarrestabile ricerca di espressione. Sono pezzi che non cercano il ritornello facile, che non ambiscono a finire in playlist, che non inseguono numeri, ma sono carichi di un’urgenza a reagire ai tempi bui che stiamo vivendo. “Ho scelto un linguaggio temperato e morbido anche nella contestazione, anche dove ci sono da affrontare a muso duro le circostanze – prosegue - mi sono addentrato in questi percorsi. Oggi la spiritualità viene vilipesa da un criterio speculativo che ci impedisce di acquisire la piena padronanza dell’io. Con questo lavoro, 19 brani, invito ai cambiamenti: che ognuno si disegni il proprio tracciato facendosi largo tra staticità imperante”. Ma l’arte, e in generale la musica, può davvero ancora spingere a migliorarsi? C’è “un’ora zero” da cui ripartire? “Vedo un pullulare di miei sosia preoccupante – ammette – ma è anche vero che io sono sempre dell’idea che bisogna attingere da qualcuno. Io ho scelto i miei punti di riferimento tanti anni fa: Bob Dylan, Frank Zappa, Janis Joplin, Nina Simone. Hanno usato la musica come una trincea. Queste nuove canzoni rappresentano il mio stato d’animo
. Dobbiamo stare più uniti, essere più alleati quando occupiamo una piazza. L'amore deve essere il fine ultimo. La musica può aiutare, ma non ci devono essere divisioni: ‘quello fa punk, quello fa metal, quello fa rap’. Siamo una grande famiglia”.

Poi allarga lo sguardo, con pacatezza, ma dando forza alle parole che arrivano in modo inequivocabile: “Artisti lo siamo un po’ tutti se lo vogliamo, ma per esserlo davvero bisogna perforare le barriere architettoniche che gli stessi discografici hanno creato. I ragazzi di oggi rischiano di essere trasformati in marionette. Io mi sono vestito da marionetta per non essere strumentalizzato, per non diventarlo”. Poi l’affondo: “Bisogna calmare i discografici e gli editori che ci vogliono far diventare numeri. Renato ce l’ha fatta a non diventarlo, dobbiamo essere amministratori di noi stessi”. Nell'estate della reunion degli Oasis, c'è stata un'altra reunion che ha fatto sognare la musica italiana: quella tra Loredana Bertè e Renato Zero. La regina del rock e il re dei Sorcini hanno sotterrato a sorpresa le rispettive asce di guerra. È successo questa estate quando durante un concerto della voce di “Non sono una signora” a La Spezia, in piazza, Zero è salito sul palco e i due si sono abbracciati. “È stato un abbraccio urgente, necessario. Ho trovato Loredana calma e riflessiva. Anche io sono cresciuto. Io, lei e Mimì (Mia Martini, ndr) ne abbiamo passate tante insieme. A Mimì hanno fatto cose terribili. È stato importante ritrovarci”, spiega.

A poco più di un anno dalla sua ultima avventura live, Zero si prepara a riabbracciare il suo pubblico dal vivo con “L’Orazero” in tour. La nuova tournée lo porterà in giro a partire da gennaio 2026, con 23 date annunciate per il Paese. Si parte il 24 gennaio da Roma, la sua città, con una catena di sei appuntamenti che lo vedrà live sul palco del Palazzo dello Sport, per proseguire poi a Firenze (Nelson Mandela Forum), Torino (Inalpi Arena), Mantova (Palaunical), Conegliano (Prealpi San Biagio Arena), Bologna (Unipol Arena), Pesaro (Vitrifrigo Arena), Eboli (Palasele), Bari (Palaflorio) e Messina (Palarescifina).

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