Random, il nuovo album: “Ho scelto fra 80 canzoni”

“Ho scelto il nome ‘Nuvole’ perché ha due significati importanti: prima di tutto le nuvole tendono a prendere la forma che più ci piace. E poi le nuvole sono in un certo senso una“barriera superabile”, una specie di intralcio tra noi e il sole, proprio come accade tra gli obiettivi che vogliamo raggiungere e gli ostacoli che risiedono nelle nostre menti. La verità è che il sole è sempre lì, anche se a volte ci appare oscurato”. Prodotto interamente da Zenit, a eccezione di una traccia su cui ha lavorato Junior K, “Nuvole”, il nuovo album di Random, in uscita venerdì 2 aprile, arriva dopo l’album “Giovane Oro” e l’ep “Montagne Russe”. Ci sono anche cinque feat, cinque artisti a cui è legato da un rapporto di amicizia: Gio Evan in “Sole Quando Piove”, Guè Pequeno in “Vacci Piano”, Carl Brave e Samurai Jay in “Cielo Nero” e Etnico in “Vogliono Essere”. “Sì, sono tutti amici, non mi interessa mettere in piedi collaborazioni per fare numeri, la musica è un’altra cosa, si fonda sui rapporti umani – spiega Random – il pezzo con Gio Evan è nato da un rapporto fresco, ci siamo conosciuti a Sanremo e tutto è partito da lì. Quello che conosco meno è Gué, non ho avuto modo di incontrarlo recentemente a causa di quello che stiamo vivendo. Ma ci siamo sentiti tantissimo al telefono per lavorare su questo brano”.
L’album tratta le tante facce dei sentimenti. “È un disco pieno di emozioni, che parla d’amore, di tutte le sfaccettature dell’amore, l’amore per una persona, per la vita, per le passioni che ci animano, per gli errori che si sono commessi nel proprio percorso – racconta – mi piace pensarlo come se fosse una canzone unica. È un disco di crescita, un disco dove ho fatto tanto, ci sono tante anime musicali. Sono uscito dalla comfort zone”. E ancora: “È stato complicato realizzare questo progetto perché ho dovuto scegliere tra 80 provini che avevo scritto in questi ultimi due anni. Non ho scelto le canzoni più belle, ma quelle che stavano meglio insieme”.
Al Festival di Sanremo si è presentato con il brano “Torno a te”, classificandosi ultimo. “Meglio ultimo che penultimo, è simbolico – conclude – è stata l'occasione per imparare a conoscermi meglio: si cresce in ogni cosa che si fa e superando i propri limiti. Ho capito chi crede veramente nel mio progetto. Troppo facile salire sul carro dei vincitori quando le cose vanno bene. Ho compreso che devo gestire meglio le mie emozioni. Non pensavo che mi sarebbero tremate le gambe e che non avrei avuto saliva. Io sto imparando a cantare. So che devo studiare. Devo lavorare di più sulla padronanza del palco”.