ARO, la figlia ‘riservata’ di Ozzy Osbourne emerge dall’ombra
Nata nel 1983 dall'unione tra il cantante dei Black Sabbath e Sharon Arden, Aimée Rachel Osbourne si può considerare come la figlia più schiva e riservata di Ozzy Osbourne. A differenza dei suoi fratelli Jack e Kelly, infatti, la figlia maggiore del 71enne artista britannico e Sharon - che si è sempre tenuta alla larga dai riflettori di una facile notorietà - all’inizio degli anni Duemila si è rifiutata di apparire nel reality show trasmesso su MTV incentrato sulle giornate della famiglia Osbourne, prendendo poi le distanze dai comportamenti dei suoi familiari mostrati in "The Osbournes”. Tuttavia, Aimée non ha mai cercato di tenersi alla larga dal mondo dello spettacolo, tantomeno da quello della musica. Oltre ad aver recitato nell’adattamento di MTV del romanzo “Cime tempestose” di Emily Brontë e aver prestato la voce a uno dei personaggi del film d’animazione “Postman Pat: The Movie” del 2014 (in italiano “Postino Pat – Il film”), negli anni la primogenita di Ozzy e Sharon Osbourne si è concentrata a dare una forma concreta alla sua carriera di cantante. A distanza di quattro anni dall’uscita delle canzoni "Raining Gold", "I Can Change" e "Cocaine Style”, lo scorso luglio Aimée Osbourne ha pubblicato una nuova canzone a nome ARO (acronimo del suo nome), moniker già utilizzato per i precedenti brani. Il pezzo, dal titolo “Shared Something With the Night”, ha visto la figlia di Ozzy emergere finalmente dall’ombra e ha anticipato la pubblicazione del suo album di debutto, “Vacare Adamaré”, arrivato sui mercati il 30 ottobre.
L’essere figlia di Ozzy Osbourne ha permesso a Aimée di crescere sommersa dalla musica, non solo quella suonata in casa dal padre. Come raccontato a Consequence of Sound, gli ascolti della 37enne cantante si sono orientati soprattuto verso i lavori di - tra gli altri - Talking Heads, Kate Bush, Peter Gabriel, Massive Attack, Portishead e Tricky. Le influenze di questi artisti si ritrovano già nei primi brani pubblicati da ARO - “Cocaine Style”, per esempio, riportato di seguito - e caratterizzano le sonorità e le atmosfere del suo primo disco.
L’ambiente sonoro di “Vacare Adamaré” è radicato nell’elettronica, con influenze industrial, costruito sul suono dei synth e con elementi ritmici rock che si inseriscono per sostenere il canto di Aimée e la sua voce evocativa. Le atmosfere musicali a tratti nostalgiche e in altri momenti più incisive rispecchiano il carattere di ARO - la quale ha narrato di essersi sempre sentita un “un po’ diversa e introversa” - avvolgono i racconti e le riflessioni racchiusi in ogni traccia del suo primo album, sul quale la Osbourne ha lavorato in parte in Inghilterra e in parte a Los Angeles, dove è stata affiancata da Jorge Elbrecht, Chris Coady, Andrew Hung e Chris Veres.
In “Vacare Adamaré” Aimée Osbourne affronta temi come l’autostima, in “Shared Something With the Night” - per esempio - descritta dalla cantante come “una sorta di oscura ninna nanna per cercare di alleviare un po' di quel tormento”, la crescita personale, i tradimenti amorosi (“Pisces Lie”) o il dolore (“Shameless Son”). L’aspetto più interessante della prima prova sulla lunga distanza della Osbourne, rendendo il suo progetto musicale stimolante e appassionante, è una certa qualità “cinematografica” che si ritrova nelle canzoni, grazie alla quale l’ascoltatore è libero di fantasticare con la mente, lasciandosi travolgere dalla musica e dal linguaggio sottile ed elegante ma allo stesso tempo descrittivo di ARO.
“Ci è voluto molto prima che questo album vedesse la luce. Sembrava una battaglia senza fine”, ha spiegato Aimée a Consequence of Sound parlando della canzone “Tuesday”, che offre all’ascoltatore la possibilità di scoprire cosa l’artista ha provato in merito al suo primo disco e alla sua pubblicazione.