Fedez per i lavoratori dello spettacolo: "Lancio una proposta a colleghi e agenzie'

Fedez torna a riflettere sulla crisi del settore dello spettacolo a causa del perdurare dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 e sulle difficoltà che da qualche mese a questa parte stanno attraversando le varie figure professionali coinvolte nella realizzazione degli eventi, dai fonici ai tecnici. Lo fa dopo la manifestazione che questo fine settimana ha visto lavoratori e imprese del settore scendere in piazza Duomo a Milano per protestare contro le misure adottate finora dal governo, considerate inadeguate ad una crisi del genere, disponendo di fronte alla cattedrale milanese tanti bauli vuoti a testimoniare l'immobilismo del settore. Ricondividendo la proposta già lanciata lo scorso giugno e articolandola:
"Io non sono per gli appelli politici, ho una visione totalmente disincantata del mondo e credo che non servano a un cazzo, fondamentalmente. Quindi io metto sul tavolo una soluzione che avevo già proposto negli scorsi mesi, ma probabilmente non è stata vista. Utilizzo i miei spazi social per proporre una soluzione pragmatica che noi artisti possiamo adottare e che le stesse agenzie di booking possono mettere in atto".
La proposta del 30enne rapper milanese consiste nell'istituzione di un fondo per aiutare i lavoratori dello spettacolo, con queste modalità:
"Gli artisti di un certo calibro che fanno i palazzetti hanno nei loro contratti una cosa chiamata anticipo minimo garantito. E tutti gli artisti che hanno rimandato le rispettive tournée in qualche modo hanno percepito una somma di denaro importante. Io stesso, che devo discutere il mio contratto di booking, metto a disposizione il 100% del mio anticipo. Se tutti gli artisti mettessero a disposizione una parte del loro anticipo per istituire un fondo porteremo avanti un po' meno parole e un po' più di concretezza".
Fedez, la cui ultima tournée è stata organizzata da Vivo Concerti, non manca di lanciare una frecciatina alle agenzie:
"Io sono qui a disposizione e mi sento di dire alle stesse agenzie di booking che non hanno rimborsato i biglietti dei tour che sono stati rimandati che i soldini ce li hanno, in cassa... Sarebbe bello che partecipassero anche loro, perché mi sto un po' mordendo la lingua.".
Il rapper ha accennato anche a "Heroes", il concerto in streaming organizzato da F&P, Vivo e Live Nation, tra i principali promoter italiani, che lo scorso 6 settembre ha visto alcuni dei protagonisti della scena pop, rap, indie e rock italiana alternarsi sul palco dell'Arena di Verona per raccogliere fondi per aiutare i lavoratori del settore (9,90 euro il costo dei biglietti "virtuali" - ma erano in vendita biglietti a 35, 50 e 55 euro per assistere fisicamente all'evento: in Arena ammessi solamente 3800 spettatori). 30mila i biglietti virtuali staccati, secondo gli organizzatori, con un incasso di 297mila euro. Al di sotto delle aspettative, secondo Fedez, tra i partecipanti:
"L'evento che è stato fatto all'Arena di Verona purtroppo non ha portato i risultati che ci si aspettava, quindi potremmo unire le forze tutti insieme, secondo me è una bella cosa. A me non me ne frega una beata minchia di mettere il cappello su questa cosa. Ci sono grandi artisti italiani che hanno portato avanti questa causa e ne hanno lungamente dibattuto in tv. Se questi artisti vogliono prendere in mano le redini di questa cosa, a me non interessa prendermi i meriti di nulla. Questa cosa assume un senso solo se siamo un po' di artisti e si raccolgono milioni di euro".