La musica italiana e il Coronavirus: #iosuonodacasa, come funziona

La proposta che Rockol ha avanzato ieri ha cominciato a suscitare interesse, ed è stata rilanciata da più parti - primo fra tutti Allmusicitalia, al quale va il nostro ringraziamento particolare. Mi è stato chiesto di articolarla con più precisione, e lo faccio ora.
L'idea è di creare un coordinamento fra tutti gli artisti che siano intenzionati o disponibili a tenere un concerto suonando da casa loro, o dal loro studio, e diffondendolo via social.
Perché un coordinamento? Per diverse ragioni. Intanto perché le iniziative singole, per quanto apprezzabilissime, rischiano di essere poco pubblicizzate, quindi di rimanere confinate a chi già segue un artista via social, e di richiamare meno spettatori di quanti potrebbero. Poi perché l'intenzione è di costituire un vero e proprio cartellone, un programma di concerti quotidiani programmati almeno fino al 3 aprile, che riesca, per quanto è possibile, a "sostituire" i concerti dal vivo che sono stati sospesi o rinviati a causa dell'epidemia di Coronavirus; un cartellone che Rockol, Allmusicitalia, e auspicabilmente anche altri siti di informazione, musicale e non solo, possano pubblicare e diffondere. E che una cooperazione fra gli uffici stampa della musica possa promuovere nel modo migliore e più efficace.
Ma la ragione principale è che questi concerti, che saranno naturalmente gratuiti, possono essere anche l'occasione per una raccolta di fondi a beneficio degli ospedali italiani impegnati nell'assistenza ai colpiti dal virus: servono attrezzature, macchinari, personale, e ogni sostegno economico è utilissimo.
Quindi, l'auspicio di Rockol è che attraverso un'associazione del settore discografico, o meglio ancora più associazioni di settore unite, si ottenga l'attivazione di un numero telefonico che permetta le donazioni via sms o via telefonata; un numero telefonico che rimarrebbe in sovrimpressione per tutta la durata di ognuno dei concerti "da casa" degli artisti che aderiranno all'iniziativa.
#iosuonodacasa non sarà un Live Aid, ma nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa di utile. Proviamoci.
Franco Zanetti