Albano Carrisi sarà tolto dalla blacklist dell'Ucraina

Albano Carrisi non sarà più una "persona non gradita" per lo stato dell'Ucraina: a darne notizia con una nota ufficiale è stato oggi, giovedì 12 settembre, la stessa voce di "Felicità", che ha fatto sapere di aver chiarito una volta per tutte la sua posizione nei confronti del governo di Kiev.
"Con questa dichiarazione vorrei specificare e chiarire ciò che ho espresso nel 2014 in merito all'appartenenza della Crimea alla Russia", si legge nel comunicato: "Non mi sono mai interessato della vicenda, essendo un cantante e non un politico. I media locali italiani di allora, senza andare in profondità e senza interessarsi al diritto internazionale su questo caso, mi hanno abbinato dichiarazioni riguardo a questioni che non sono di mia competenza. Essendo stato coinvolto, senza volerlo, nella questione, mi sono interessato a questa complicata vicenda internazionale ed ho preso atto della posizione della comunità internazionale riguardante l'integrità territoriale dell'Ucraina inclusa la Crimea, così come lo affermano i documenti dell'ONU, dell'UE, della NATO ed altri organizzazioni internazionali, nonché della posizione ufficiale del mio stesso Governo Italiano. Spero di essere invitato ed accolto in Ucraina per un grande concerto di pace e musica".
"Tutto chiarito col nuovo Governo Ucraino", ha fatto sapere l’avvocato Cristiano Magaletti, che ha seguito la vicenda per conto dell'artista: "Lo toglieranno dalla blacklist. Un ringraziamento a tutta l’ambasciata Ucraina, che ci ha aiutato nel dialogo col governo Ucraino, durante le loro elezioni, per chiarire la posizione neutrale dell’artista. La posizione di Al Bano è unica e forte: le sue competenze sono artistiche, musicali e la sua visione è e sarà sempre pacificista”.
Lo scorso mese di marzo l'agenzia Interfax annunciò l'inserimento del nominativo di Albano Carrisi nella lista di persone non gradite da parte del locale ministero della cultura: l'artista minacciò di chiedere al governo di Kiev un risarcimento per il bando, annunciando di volersi appellare alla Corte Europea di Strasburgo di far revocare il provvedimento, ma già lo scorso mese di aprile un incontro tra l'artista e l'ambasciatore ucraino in Italia contribuì a distendere i rapporti tra il cantante e i governanti del paese.