Rkomi con Elisa, Jovanotti, Carl Brave: "Un album meno hip hop" - Intervista

La copertina di "Io in terra", l'album d'esordio del 2017, era scura e tenebrosa: c'era lui seduto a terra al bordo di un marciapiede, circondato dallo spazio. Quella di "Dove gli occhi non arrivano" è tutta un'altra cosa: c'è Mirko che guarda in alto, con il braccio appoggiato alla testa, su uno sfondo arancio. "Con il primo disco volevo collocarmi da qualche parte. Questo è l'opposto: il titolo è al tempo stesso una domanda, un'affermazione, una negazione", spiega il ventiquattrenne rapper di Calvairate, "banalmente è un modo per dire di non fermarsi all'apparenza".
Rkomi torna sulle scene a distanza di appena un anno dall'Ep "Ossigeno", che aveva fatto seguito a "Io in terra", con tredici pezzi che - assicura lui - rappresenteranno una svolta nel suo percorso: "Sto facendo quello che quest'anno mi sono sentito di fare, tutto qui. Non so cosa farò l'anno prossimo, in quale indirizzo mi troverò. Non ci penso. Anche se non mi fermo mai: sto già scrivendo le cose nuove e pensando al mio futuro, ma per ora sono idee. Questo sarà un album di svolta".


Tra aprile e maggio, concluso il primo giro di promozione, legato soprattutto ai firmacopie, Rkomi si chiuderà in sala prove per mettere a punto i concerti estivi: "Saremo sui palchi di alcuni festival. Questi live saranno un preambolo al tour invernale, dove sarò affiancato da una band vera e propria".