Queen, Brian May ancora contro i critici cinematografici per 'Bohemian Rhapsody'

Il successo - prima al botteghino, poi ai principali premi sul circuito cinematografico internazionale, non ultimi gli Oscar 2019, dove il biopic sul gruppo un tempo guidato da Freddie Mercury ha conquistato ben quattro statuette - non ha smorzato l'acredine di Brian May nei confronti dei critici, accusati dal chitarrista della band di "We Will Rock You" non solo di aver pregiudizialmente sottovalutato "Bohemian Rhapsody" - l'artista, al proposito, si espresse già lo scorso 8 gennaio - ma, in un nuovo post pubblicato sul proprio account Instagram ufficiale - di aver cercato di sabotare il buon esito della corsa della pellicola agli scorsi Academy Awards e - più in generale - tutte le pellicole a loro non gradite presso i maggiori festival internazionali.
Riprendendo un articolo pubblicato sullo Spectator dal giornalista Toby Young intitolato "La vittoria di 'Bohemian Rhapsody agli Oscar è un trionfo sullo snobismo dei critici cinematografici", May - nel passaggio più importante del suo messaggio - ha scritto: "Ho trovato l'attività pubblica durante l'intera ultima stagione di festival cinematografici e il relativo comportamento dei critici sui media profondamente disturbante".
Secondo May il critici mainstream si sarebbero impegnati per "screditare l'uno o l'altro [film in concorso], o tutti i film nominati, con insinuazioni e imperfezioni, piuttosto che discutere dei loro meriti e considerare le abilità impiegati per realizzarli". Secondo il già sodale di Freddie Mercury, in sostanza, i media si sarebbero più che altro impegnati a spargere "veleno e disonestà, e sfacciati tentativi di mettere alla berlina e influenzare i membri della giuria nel votare nel modo in cui loro, nella loro arroganza, hanno richiesto di farlo. Non è colpa delle giurie dei premi: loro si sono comportate bene".
"Io non ho più nulla da spiegare", ha scritto May in chiusura del suo intervento, rilanciando l'articolo di Young: "Tutto quello che avevo da dire è qui dentro".