David Bowie e Lou Reed sono le linee guida del documentario 'Shot' di Mick Rock

Il 69enne Mick Rock ha fotografato le più grandi stelle del glam e punk rock degli anni settanta e ottanta e di molti di questi è stato anche amico. Ora la sua carriera sarà immortalata nel documentario 'Shot! The Psycho-Spiritual Mantra of Rock' diretto da Barnaby Clay, la cui lavorazione è durata quattro anni.
Il fotografo inglese è stato intervistato da FoxNews e riflette sugli eccessi del rock: “Se dovessi fare una lista di quelli che ci avrebbero dovuto lasciare - sto parlando dei primi anni settanta - il primo pronto per il grande viaggio sarebbe stato Iggy e le probabilità di morire per lui erano schiaccianti.”
Sul documentario invece rivela: “Un sacco di giovani subiscono il fascino degli anni settanta e dei primi ottanta. Soprattutto per David, Lou, Iggy, Syd Barrett, i Ramones, Debbie Harry. 'Dio benedica Debbie Harry'”.
Tra tutti gli artisti da lui conosciuti i più significativi sono Lou Reed e David Bowie, dice: “Per quanto abbia amato molte delle persone con cui ho lavorato, il film è dedicato a quei due. Tra tutti sono i più importanti e c'è una ragione. Penso che quei due probabilmente hanno avuto l’impatto più significativo sulla mia sensibilità. E credo che abbiano avuto un impatto significativo anche sulla cultura moderna. Quei due sono le facce della stessa medaglia. Da una parte la luce e dall’altra il buio. Qui hai Londra, lì hai New York. Li amo entrambi allo stesso modo.”