Chi è Jackie Evancho, la mezzosoprano che canterà alla cerimonia di insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump
Dopo tanti due di picche ricevuti dal presidente eletto per un numero musicale alla cerimonia di insediamento, lei alla fine gli ha detto sì, inimicandosi metà Stati Uniti ma ingraziandosi l'altra, quella - maggioritaria, seppure di poco - che ha eletto Donald Trump a presidente degli Stati Uniti: Jackie Evancho, una delle poche cantanti ad aver acconsentito a esibirsi il prossimo 20 gennaio a Washington, è una millennial nel vero senso della parola, essendo nata il 9 aprile del 2000. Originaria di Pittsburgh, la piccola Jackie già a dieci anni è impegnata sotto i riflettori come concorrente ad America's got Talent, trampolino di lancio che le servirà per conquistare il grande pubblico. Un anno dopo è a Washington, dove - in occasione della tradizionale accensione dell'albero di Natale su National Mall - diventerà la più giovane artista di sempre ad aver eseguito l'inno statunitense in occasione dell'apertura delle festività nella Capitale.
Discograficamente parlando, dopo aver debuttato nel 2010 con "O Holy Night EP", la Evancho debutta sulla lunga distanza nel 2011 con "Dream With Me", album che scala le classifiche di vendita arrivando fino al secondo posto nella Billboard chart. Impegnata on the road tra il 2012 e il 2014 per promuovere dal vivo il disco "Songs from the Silver Screen" - raccolta di canzoni dalle colonne sonore dei film Disney - l'artista ha pubblicato la sua ultima prova in studio, l'album natalizio "Someday at Christmas", solo lo scorso 28 ottobre.
Sulle inevitabili controversie provocate dal suo sì al magnate newyorchese, la Evancho ha spiegato al Tampa Bay Times: "Sto lontana dalla politica il più possibile: agli effetti di una scelta del genere devi pensare in anticipo, perché sono enormi. Ma succede con tutto, del resto. Cantare per il mio paese resta un grande onore: sarà una delle esecuzioni più seguite di sempre, è una cosa che può farti impazzire. Quindi tanto vale pensare che sia un concerto come un altro...".