
Credits: Luca Rossetti
Si intitola “Andrea” il quattordicesimo album di Andrea Bocelli - o, come l’artista lo definisce, il suo “ultimo album pop” - che giunge a tre anni di distanza dalla pubblicazione di “Cieli” ed è in uscita venerdì 29 ottobre: per presentarlo, il cantante ha ricevuto i media italiani e stranieri nella sua casa di Cinquale, in provincia di Massa Carrara, e prima della conferenza stampa si è esibito al piano eseguendo alcuni dei suoi nuovi pezzi, accompagnato in tre di essi da Giuseppe Vessicchio (“In-canto”), da Amedeo Minghi (“Per noi”) e da Mario Reyes (“Sin tu amor”). Tra i presenti all’evento, oltre ai familiari dell’artista (madre, fratello e fidanzata), lo stato maggiore della discografia bocelliana (Caterina Caselli e Filippo Sugar della Sugar e Piero La Falce, presidente di Universal); il manager Michele Torpedine; i produttori Corrado Rustici e Mauro Malavasi; il ciclista Mario Cipollini.
“Andrea” è un disco realizzato senza fretta, dopo una selezione vasta e accurata delle numerosissime proposte ricevute e confezionato insieme ai collaboratori di sempre: Francesco Sartori, Mauro Malavasi (autore di “Romanza”), Lucio Quarantotto e Pier Paolo Guerrini (autore di “Melodramma”). Tra i quattro produttori utilizzati, figura anche Corrado Rustici (ormai ingaggiato in esclusiva da Sugar, casa discografica di Bocelli). Sono parecchi, del resto, gli ospiti illustri dell’album, che compaiono in svariati ruoli: Maurizio Costanzo e Nick the Nightfly sono gli autori di “Semplicemente”; Amedeo Minghi, Mango e Lucio Dalla firmano rispettivamente “Per noi”, “L’attesa” e “Quante volte ti ho cercato”; Giuliano Sangiorgi, cantante dei Negramaro, ha composto “Le parole che non ti ho detto” mentre Guy Chambers e Enrique Iglesias hanno scritto “Un nuovo giorno”, e Peppe Vessicchio ha prodotto “In-canto”. Sono due i duetti: il primo in “Sin tu amor” con Mario Reyes, chitarrista e cantante dell’omonima famiglia gitana della Camargue (Francia) da cui originano i Gipsy Kings; il secondo con la dodicenne Holly Stell, californiana resa nota da una recente esibizione alla Casa Bianca, che così debutta in discografia a livello internazionale in “Go where love goes”.
Raggiante Caterina Caselli, fiduciosa che “Andrea” si inserisca di diritto nel solco del successo dei dischi passati: “Andrea Bocelli è molto ben posizionato in U.S.A. e Gran Bretagna, e vende la musica italiana dove altri artisti nemmeno entrano. Ha il merito di avere attirato il grande pubblico sulla grande tradizione italiana, svolgendo così un lavoro culturale di grande pregio: la riproposta della melodia per un’audience molto più vasta di quella che frequenta solitamente la musica classica. In dieci anni di carriera discografica, Andrea ha venduto oltre 50 milioni di dischi nel mondo”.
E questa sarà la volta buona per vedere Bocelli in un concerto pop in Italia? “Mai dire mai”, ha risposto l’interessato. “Ma attenzione: un concerto pop non si improvvisa. L’uso dell’amplificazione è molto diverso, non ci sono abituato, quindi direi che l’ipotesi non è attuale. E poi consideriamo che io ho sempre ascoltato la musica leggera in casa e in auto, senza mai frequentare i concerti: è così che continuo a viverla e così che vorrei trasmetterla alla gente”.
Il primo singolo estratto dall’album è “Dell’amore non si sa”, un brano che porta il tipico timbro della produzione dell’artista, con tanto di arrangiamento per grande orchestra da parte di Mauro Malavasi. La tracklist di “Andrea” è la seguente:
“Dell’amore non si sa”
“L’attesa”
“Un nuovo giorno”
“Tu ci sei”
“Semplicemente (Canto per te)”
“Libertà”
“Per noi”
“Le parole che non ti ho detto”
“Sin tu amor”
“Sempre o mai”
“In-canto”
“Quante volte ti ho cercato”
bonus track: “Go where love goes”
“Andrea” è un disco realizzato senza fretta, dopo una selezione vasta e accurata delle numerosissime proposte ricevute e confezionato insieme ai collaboratori di sempre: Francesco Sartori, Mauro Malavasi (autore di “Romanza”), Lucio Quarantotto e Pier Paolo Guerrini (autore di “Melodramma”). Tra i quattro produttori utilizzati, figura anche Corrado Rustici (ormai ingaggiato in esclusiva da Sugar, casa discografica di Bocelli). Sono parecchi, del resto, gli ospiti illustri dell’album, che compaiono in svariati ruoli: Maurizio Costanzo e Nick the Nightfly sono gli autori di “Semplicemente”; Amedeo Minghi, Mango e Lucio Dalla firmano rispettivamente “Per noi”, “L’attesa” e “Quante volte ti ho cercato”; Giuliano Sangiorgi, cantante dei Negramaro, ha composto “Le parole che non ti ho detto” mentre Guy Chambers e Enrique Iglesias hanno scritto “Un nuovo giorno”, e Peppe Vessicchio ha prodotto “In-canto”. Sono due i duetti: il primo in “Sin tu amor” con Mario Reyes, chitarrista e cantante dell’omonima famiglia gitana della Camargue (Francia) da cui originano i Gipsy Kings; il secondo con la dodicenne Holly Stell, californiana resa nota da una recente esibizione alla Casa Bianca, che così debutta in discografia a livello internazionale in “Go where love goes”.
A proposito della realizzazione del disco, Bocelli lo ha definito “un insieme di nuove bellissime canzoni che ho amato molto registrare…. proprio qui, in uno studio a casa mia, usufruendo del vantaggio di lavorare solo nei momenti di ispirazione e nelle condizioni migliori per la mia voce”.
Sulla presenza di Minghi e Costanzo in veste di autori, Bocelli ha poi spiegato: “Da tanti anni, fin dalle prime volte che collaborammo, il mio amico Zucchero mi suggeriva di farmi scrivere un pezzo da Amedeo Minghi, perché riteneva che la sua scrittura fosse perfetta per la sua voce. Ora questo desiderio si è avverato con 'Per noi'. Quanto a Maurizio Costanzo, fu uno dei miei primi sostenitori: fui suo ospite da sconosciuto e ci andai prima di esibirmi a Sanremo. Da allora è nata tra noi una buona relazione. Sono stato contento di sapere che avrebbe scritto un brano per me: d’altra parte non è certo un novizio, in passato ha composto anche per Mina. Quindi sono stato onorato. E devo dire che la sua canzone mi ha messo alla frusta: come dice il titolo, il suo è un pezzo semplice ma proprio per questo mi ha spinto alla ricerca del giusto equilibrio vocale, per non rischiare di scadere nel banale, e mi ha impegnato molto”.
Raggiante Caterina Caselli, fiduciosa che “Andrea” si inserisca di diritto nel solco del successo dei dischi passati: “Andrea Bocelli è molto ben posizionato in U.S.A. e Gran Bretagna, e vende la musica italiana dove altri artisti nemmeno entrano. Ha il merito di avere attirato il grande pubblico sulla grande tradizione italiana, svolgendo così un lavoro culturale di grande pregio: la riproposta della melodia per un’audience molto più vasta di quella che frequenta solitamente la musica classica. In dieci anni di carriera discografica, Andrea ha venduto oltre 50 milioni di dischi nel mondo”.
E questa sarà la volta buona per vedere Bocelli in un concerto pop in Italia? “Mai dire mai”, ha risposto l’interessato. “Ma attenzione: un concerto pop non si improvvisa. L’uso dell’amplificazione è molto diverso, non ci sono abituato, quindi direi che l’ipotesi non è attuale. E poi consideriamo che io ho sempre ascoltato la musica leggera in casa e in auto, senza mai frequentare i concerti: è così che continuo a viverla e così che vorrei trasmetterla alla gente”.
Il primo singolo estratto dall’album è “Dell’amore non si sa”, un brano che porta il tipico timbro della produzione dell’artista, con tanto di arrangiamento per grande orchestra da parte di Mauro Malavasi. La tracklist di “Andrea” è la seguente:
“Dell’amore non si sa”
“L’attesa”
“Un nuovo giorno”
“Tu ci sei”
“Semplicemente (Canto per te)”
“Libertà”
“Per noi”
“Le parole che non ti ho detto”
“Sin tu amor”
“Sempre o mai”
“In-canto”
“Quante volte ti ho cercato”
bonus track: “Go where love goes”
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