Elton John: 'Mi incontrerò con Vladimir Putin per discutere dei diritti degli omosessuali'
Un paio di giorni fa Elton John aveva auspicato un incontro con il premier russo Vladimir Putin per discutere sulle sue idee che ha definito ridicole riguardo i diritti degli omosessuali.
”Niet!”, è la risposta che giunge dal Cremlino. L’addetto stampa di Putin Dmitry Peskov, come riportato dalla agenzia sovietica Tass ha dichiarato: "Siamo venuti a conoscenza dalla stampa (dell'intenzione del cantante inglese di avere un incontro), ma non abbiamo ricevuto alcun invito direttamente da Sir Elton John. Considerando che ci sono state molte insinuazioni sui media ultimamente, trattiamo con attenzione informazioni di questo genere". Chi si intende di cose interne al mondo russo ha interpretato questo commento come un modo diplomatico per dire che il presidente non avrebbe incontrato il musicista.
Il controordine è arrivato solo dopo qualche ora direttamente dal numero uno del Cremlino. A renderlo noto è stato lo stesso cantante e compositore britannico, che per mezzo di un post apparso sul proprio canale Instagram ufficiale ha spiegato:
"Grazie al presidente Vladimir Putin per avermi cercato e aver parlato con me oggi al telefono. Non vedo l'ora di incontrarlo per discutere faccia a faccia dei diritti della comunità LGBT russa"
Questa non è la prima volta che Elton John ha cercato di sollevare la questione dei diritti dei gay in Russia con Putin. Nel gennaio del 2014, sul suo sito web commentò: "Vorrei avere la possibilità di spiegare al Presidente Putin che alcuni russi meritano di essere ascoltati e trattati nel proprio paese con lo stesso rispetto e l'accoglienza che ho ricevuto durante la mia ultima visita."
Durante i suoi spettacoli dal vivo a San Pietroburgo nel novembre 2013 e a Mosca nel dicembre 2013, il cantante aveva condannato la "legge contro la propaganda gay tra i minori" in Russia, vista da molti come un modo per reprimere la comunità gay in generale.
Elton John è stato tra le poche pop star occidentali a visitare l'Unione Sovietica alla fine degli anni settanta, quando l'omosessualità era ancora considerata un reato penale.