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	"Sapete una cosa? Dovremmo metterci in proprio", ha spiegato Grohl: "Il prossimo 4 luglio ricorreranno i nostri vent'anni di attività. Anni fa avevo pensato: 'Quando succederà faremo un grande concerto nella città dove sono cresciuto'. E l'abbiamo fatto, e questo è il nostro modo per celebrare i 4 luglio e la nostra ricorrenza. Ci saranno i fuochi artificiali e le gare di moto: è una cosa da pazzi, ma quando l'abbiamo annunciato abbiamo venduto 40mila biglietti in un solo giorno o qualcosa del genere. Allora mi sono detto: 'Cazzo: potremmo organizzare un nostro festival tutti gli anni'".
	
	Grohl è stato molto chiaro anche sulla problema della retribuzione, da parte di case discografiche e distributori, per la vendita o la fruizione delle opere musicali: "Personalmente non me ne frega un cazzo. Sia chiaro, parlo per me, che la prossima estate suonerò due sere di fila a Wembley. Io voglio che la gente ascolti la mia musica, poi non mi importa se la paga 1 dollaro oppure 20: mi basta che ascoltino le mie cazzo di canzoni. Però capisco che qualcuno possa pensarla in modo diverso. Vuoi che la gente ascolti la tua musica? Dagliela. E poi vai in giro a suonarla. Alla gente piace la tua musica? Allora verrà ai tuoi concerti. Per me è semplice: è così che funziona".
