La redazione di Rockol non è responsabile del contenuto di questa notizia, che è tratto da un comunicato stampa. Artisti, etichette e aziende che vogliono rendere note le proprie iniziative attraverso la pubblicazione di un loro comunicato stampa in questa sezione possono indirizzare una e-mail a presskit@rockol.it. La pubblicazione dei comunicati è a discrezione della redazione.
Donald Harrison (sax) - Gary Husband (piano) - Dominique di Piazza (basso el.) - Danny Gottlieb (batteria) chiudono il Circuito Jazz Time
6 aprile martedì ROMA La Palma Info: 06-43566581
7 aprile mercoledì NAPOLI Otto Jazz
8 aprile giovedì LAMEZIA Teatro Info: 0968-442864
9 aprile venerdì FORLI' Naima Club Info: 0543 722728
10 aprile sabato PARMA Tribeca Club Info: 0521-200131
Creato per sostituire il gruppo degli Elements, al momento non disponibile a causa di un urgente intervento cui ha dovuto essere sottoposto Mark Egan, co-leader insieme a Danny Gottlieb, questo quartetto nasce dalla volontà di Alejandro Orellana, manager di alcuni degli artisti, e unisce musicisti tutti particolarissimi con una ben consistente carriera alle spalle.
Dagli Usa volerà appositamente Donald Harrison, altista e figlio d'arte che, con il suo stile spigoloso “post-bop”, ancora profondamente legato a New Orleans, è una delle figure più influenti nel jazz della sua generazione, di cui altri importantissimi rappresentanti, proprio a New Orleans, dividevano con lui gli impegni di studente: Wynton e Branford Marsalis, Marlon e Kent Jordan, Harry Connick, Jr. e Terence Blanchard. Dal 1982 all'84, è membro del Art Blakey's Jazz Messengers, piattaforma di lancio di altri grandi jazzisti suoi contemporanei e, alla fine degli anni 80, con Blanchard è co-leader di un giovane gruppo che gioca un ruolo importante nel neo-conservativismo. Attento alla tradizione ne promuove un particolare sviluppo: “Bisogna INcludere e non EXcludere, perché il Jazz non sarebbe oggi qui se la gente non avesse INcluso” dichiara nella didascalia di Free to be.
Gary Husband ha da tempo accostato, ai suoi impegni batteristici, una proficua carriera pianistica da solista ed in gruppo sia con Billy Cobham sia con altri grandi nomi della scena jazzistica internazionale; ha al suo attivo un bell'album di piano solo The things I see nel quale interpreta brani di Allan Holdsworth che ha, per anni, accompagnato alla batteria. Musicista vulcanico ha suonato con Jeff Berlin, con Eddie Van Halen, in trio con Jack Bruce e Gary Moore, e ancora con Randy Brecker, con John Mayall, con Peter Green e con Dick Heckstall-Smith, il grande saxofonista inglese.
Al basso cinque corde, lionese di origine siciliana, Dominique di Piazza, il cui pizzicato - pollice e indice della mano destra - gli ha dato rapidità e precisione pressoché uniche al mondo. Autodidatta, con uno stile decisamente legato all'area gipsy, la sua grande conoscenza del Be-bop e il suo spiccato senso dell'armonia lo hanno avvicinato ai grandi nomi del jazz francese e internazionale: membro del John Mc Laughlin Trio dal 1991 al 1992 al fianco di Trilok Gurtu nel suo curriculum si trovano anche Gil Evans, John Scofield, André Céccarelli, Joe Di Orio, Dennis Chambers, Bireli Lagrene, Michel Pétrucciani.
Alla batteria il newyorkese Danny Gottlieb. Allievo di Mel Lewis e Joe Morello la sua carriera è iniziata all'Università di Miami quando ha cominciato a suonare con musicisti come Pat Metheny, Paul Bley e Jaco Pastorius e più tardi divenne membro del Gary Burton's quartet. Ma, se l'elenco delle sue collaborazioni è decisamente imponente, citiamo per esempio John McLaughlin, Al DiMeola, Stan Getz, Sting, i Blues Brothers, Ahmad Jamal, John Abercrombie, sono tre i nomi che hanno dato un'impronta decisiva alla sua vita di musicista: Metheny, Mark Egan e Gil Evans.
L'incontro con Pat Metheny si trasformò infatti in un gruppo stabile fino agli anni '80. Con Metheny ha registrato album molto importanti come American Garage, e sempre con Metheny ha anche consolidato una strettissima collaborazione con Mark Egan, bassista del gruppo di Pat, con il quale, lasciato entrambi il chitarrista fondò gli Elements, una band che raggiunse una grandissima popolarità arrivando a registrare ben 9 album.
Da ultimo lasciamo la sua presenza nell'orchestra di Gil Evans con il quale ha registrato ben dieci album ed in particolare di Farewell e Bud and Bird, premiati con Grammy Award, ma anche di Live in Perugia uscito di recente, e parecchi concerti live alla BBC di Londra ma, per il pubblico italiano, va certamente segnalata la sua presenza nel line up del concerto, che fece storia, sul palco di Umbria Jazz durante il quale la Gil Evans Orchestra accompagnò Sting.
Donald Harrison (sax) - Gary Husband (piano) - Dominique di Piazza (basso el.) - Danny Gottlieb (batteria) chiudono il Circuito Jazz Time
6 aprile martedì ROMA La Palma Info: 06-43566581
7 aprile mercoledì NAPOLI Otto Jazz
8 aprile giovedì LAMEZIA Teatro Info: 0968-442864
9 aprile venerdì FORLI' Naima Club Info: 0543 722728
10 aprile sabato PARMA Tribeca Club Info: 0521-200131
Creato per sostituire il gruppo degli Elements, al momento non disponibile a causa di un urgente intervento cui ha dovuto essere sottoposto Mark Egan, co-leader insieme a Danny Gottlieb, questo quartetto nasce dalla volontà di Alejandro Orellana, manager di alcuni degli artisti, e unisce musicisti tutti particolarissimi con una ben consistente carriera alle spalle.
Dagli Usa volerà appositamente Donald Harrison, altista e figlio d'arte che, con il suo stile spigoloso “post-bop”, ancora profondamente legato a New Orleans, è una delle figure più influenti nel jazz della sua generazione, di cui altri importantissimi rappresentanti, proprio a New Orleans, dividevano con lui gli impegni di studente: Wynton e Branford Marsalis, Marlon e Kent Jordan, Harry Connick, Jr. e Terence Blanchard. Dal 1982 all'84, è membro del Art Blakey's Jazz Messengers, piattaforma di lancio di altri grandi jazzisti suoi contemporanei e, alla fine degli anni 80, con Blanchard è co-leader di un giovane gruppo che gioca un ruolo importante nel neo-conservativismo. Attento alla tradizione ne promuove un particolare sviluppo: “Bisogna INcludere e non EXcludere, perché il Jazz non sarebbe oggi qui se la gente non avesse INcluso” dichiara nella didascalia di Free to be.
Gary Husband ha da tempo accostato, ai suoi impegni batteristici, una proficua carriera pianistica da solista ed in gruppo sia con Billy Cobham sia con altri grandi nomi della scena jazzistica internazionale; ha al suo attivo un bell'album di piano solo The things I see nel quale interpreta brani di Allan Holdsworth che ha, per anni, accompagnato alla batteria. Musicista vulcanico ha suonato con Jeff Berlin, con Eddie Van Halen, in trio con Jack Bruce e Gary Moore, e ancora con Randy Brecker, con John Mayall, con Peter Green e con Dick Heckstall-Smith, il grande saxofonista inglese.
Al basso cinque corde, lionese di origine siciliana, Dominique di Piazza, il cui pizzicato - pollice e indice della mano destra - gli ha dato rapidità e precisione pressoché uniche al mondo. Autodidatta, con uno stile decisamente legato all'area gipsy, la sua grande conoscenza del Be-bop e il suo spiccato senso dell'armonia lo hanno avvicinato ai grandi nomi del jazz francese e internazionale: membro del John Mc Laughlin Trio dal 1991 al 1992 al fianco di Trilok Gurtu nel suo curriculum si trovano anche Gil Evans, John Scofield, André Céccarelli, Joe Di Orio, Dennis Chambers, Bireli Lagrene, Michel Pétrucciani.
Alla batteria il newyorkese Danny Gottlieb. Allievo di Mel Lewis e Joe Morello la sua carriera è iniziata all'Università di Miami quando ha cominciato a suonare con musicisti come Pat Metheny, Paul Bley e Jaco Pastorius e più tardi divenne membro del Gary Burton's quartet. Ma, se l'elenco delle sue collaborazioni è decisamente imponente, citiamo per esempio John McLaughlin, Al DiMeola, Stan Getz, Sting, i Blues Brothers, Ahmad Jamal, John Abercrombie, sono tre i nomi che hanno dato un'impronta decisiva alla sua vita di musicista: Metheny, Mark Egan e Gil Evans.
L'incontro con Pat Metheny si trasformò infatti in un gruppo stabile fino agli anni '80. Con Metheny ha registrato album molto importanti come American Garage, e sempre con Metheny ha anche consolidato una strettissima collaborazione con Mark Egan, bassista del gruppo di Pat, con il quale, lasciato entrambi il chitarrista fondò gli Elements, una band che raggiunse una grandissima popolarità arrivando a registrare ben 9 album.
Da ultimo lasciamo la sua presenza nell'orchestra di Gil Evans con il quale ha registrato ben dieci album ed in particolare di Farewell e Bud and Bird, premiati con Grammy Award, ma anche di Live in Perugia uscito di recente, e parecchi concerti live alla BBC di Londra ma, per il pubblico italiano, va certamente segnalata la sua presenza nel line up del concerto, che fece storia, sul palco di Umbria Jazz durante il quale la Gil Evans Orchestra accompagnò Sting.