
Conosco Dante Francani da poco più di un anno. Mi era stato segnalato, per il “Genova per Voi” che organizzo per cercare nuovi autori, Radio Delta 1 (un’emittente abruzzese), e avevo ascoltato due sue canzoni, entrambe molto belle: una di queste era “Tuta blu”, l’altra “Pindaro”, un delicato bozzetto dedicato alla figlia. L’avevo selezionato fra i semifinalisti, poi però Dante – che è di Atri, provincia di Teramo; nella foto è ritratto da Mauro Corazza - aveva mandato, per la finale, una canzone meno convincente e meno immediata, e (a malincuore) la Commissione non l’aveva incluso fra gli 11 finalisti. Dante è un operaio metalmeccanico che scrive canzoni un po’ alla Francesco Guccini e un po’ alla Pierangelo Bertoli, con parole semplici ma anche poetiche, e una struttura semplice e precisa.
Dopo la mancata ammissione fra i finalisti Dante era dispiaciuto e anche demoralizzato, ma l’avevo rincuorato. Poi sua moglie, e a sua insaputa, l’ha iscritto a “Musicultura”, la prestigiosa manifestazione dedicata ai cantautori. Sono molto contento di dirvi che Dante Francani ha vinto “Musicultura” con “Tuta blu”, e che con la sua simpatia e la sua semplice ingenuità ha entusiasmato i tremila spettatori dello Sferisterio di Macerata, dicendo cose importanti e sensate: "Siamo tutti metalmeccanici, anche il proprietario della mia azienda che resiste alla crisi. Ho già composto 24 canzoni e con i soldi del premio voglio finalmente incidere un album". Ecco, magari quella di usare i soldi del premio (20.000 euro) per incidere un album non è un’idea così sensata – ma Dante Francani avrà tempo per (ri)pensarci.
(fz)