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Dire Straits: la storia di “Money for Nothing” e l’impatto su MTV

Dalla provocazione al trionfo video: come una canzone scritta contro MTV ne divenne il simbolo
Dire Straits: la storia di “Money for Nothing” e l’impatto su MTV

Il 2025 è l'anno del 40° anniversioar pubblicazione di “Brothers in Arms”, il disco che consacrò i Dire Straits come superstar globali. Un anniversario celebrato con nuove ristampe deluxe e materiali d’archivio, ma anche un’occasione per riscoprire la genesi, le polemiche e l’impatto storico del singolo che più di ogni altro ne decretò il successo: “Money for Nothing”. Una canzone nata per caso, scritta con intento satirico verso il successo rock e proprio contro MTV… e diventata invece uno dei simboli della rete che in quegli anni stava cambiando il modo di ascoltare — e vedere — la musica. Tanto da essere la canzone che venne trasmessa per prima all'inaugurazione di MTV Europe, nel 1987 - è di questi giorni la notizia della chiusura dell'emittente in UK.

Un suono nuovo (alla ZZ Top)

Nel 1984, Mark Knopfler e la band si trovava davanti a un bivio. Dopo quattro dischi di successo e una crescente notorietà in Europa, i Dire Straits faticavano ancora a sfondare davvero negli Stati Uniti. La chiave per arrivare al mercato americano, suggerì il management, era una sola: MTV. Ma Knopfler, da sempre riluttante verso il video, non era convinto. I Dire Straits avevano fatto video, ma si vedeva solo la band che suonava e non erano così interessanti, secondo Steve Barron, autore della clip di “Money for Nothing”.
Fu così che Knopfler decise di scrivere deliberatamente una canzone “per MTV”, ispirandosi al suono di uno dei gruppi che dominavano la programmazione del canale: gli ZZ Top. Il riff nacque in studio, quasi per caso, a causa di un setup microfonico imperfetto che però produsse un suono “sporco” e potente. Il produttore Neil Dorfsman intuì subito il potenziale: “Era il suono giusto, non lo toccammo più”.
Knopfler si spinse oltre, e chiese consiglio direttamente a Billy Gibbons degli ZZ Top per replicare il loro tono di chitarra. “Non ha fatto un brutto lavoro, visto che non gli ho detto niente!”, scherzò Gibbons in un’intervista del 1986.

“I want my MTV”: da slogan a jingle

Il testo, invece, nacque dentro un negozio di elettrodomestici a New York. Knopfler ascoltò per caso i commenti di un commesso davanti a un muro di TV sintonizzate su MTV: sentì le sue parole  mix di invidia, sarcasmo e omofobia, Knopfler trascrisse tutto, con l’idea di mantenere il linguaggio realistico e grezzo di quel dialogo e mise quelle parole in bocca ad un personaggio immaginiario che si rivolge alle rockstar che “guadagnano soldi per non fare nulla”.. Una scelta che negli anni porterà censure e critiche, fino al bando radiofonico del brano in Canada nel 2011.
Ma fu proprio il verso “I want my MTV” a trasformare la canzone in un’icona. Knopfler chiese all’amico Sting di cantarlo, modellandolo sulla melodia di “Don’t Stand So Close to Me” dei Police. Il risultato — registrato in meno di un’ora — divenne uno dei ritornello più memorabili degli anni ’80.

Il video che cambiò tutto

Il tassello finale fu il video. Barron propose a Knopfler di usare la neonata tecnologia Paintbox per creare personaggi 3D rudimentali ma d’impatto, abbinati a spezzoni della band. Knopfler era scettico, ma la sua compagna americana lo convinse: “Questo è esattamente ciò di cui ha bisogno MTV”.
L’intuizione fu vincente. Il video divenne uno dei primi ad essere trasmessi in heavy rotation da MTV US e, simbolicamente, fu scelto come il primo videoclip mai trasmesso da MTV Europe il 1° agosto 1987. Proprio per questo, in questi mesi la recente chiusura di MTV UK ha riacceso l’interesse per quella clip: da un lato simbolo della nascita del formato videoclip europeo, dall’altro testamento ironico di un’epoca finita.

Un successo planetario (e pieno di contraddizioni)

Pubblicata nel giugno 1985, “Money for Nothing” raggiunse il primo posto della Billboard Hot 100 e trainò le vendite di “Brothers in Arms”, che superò i 30 milioni di copie nel mondo e vinse due Grammy Awards. Il videoclip si aggiudicò il premio come Video of the Year agli MTV Video Music Awards del 1986, completando il cerchio: da critica a MTV, a suo emblema.
Eppure, non mancavano le contraddizioni. La canzone fu a lungo censurata per il linguaggio considerato offensivo, e Knopfler si disse a disagio per il modo in cui il suo stile chitarristico veniva sfruttato dai media.  

40 anni dopo: tra reissue e revival

Nel 2025, “Brothers in Arms” compie 40 anni: è tornato nei negozi in edizioni celebrative deluxe, con booklet espansi e un live inedito registrato a San Antonio nel 1985. Ma il cuore pulsante dell’operazione resta “Money for Nothing”, simbolo di un’epoca e di un paradosso: la canzone che voleva criticare MTV finì per diventare una delle sue sigle più iconiche. E forse proprio per questo, a distanza di decenni, resta ancora così attuale.

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