
La formazione al completo dei Perturbazione approda in sala stampa al completo. Le domande non fioccano l’atmosfera è rilassata; si parla dello stilista Pignatelli, giusto per rompere il ghiaccio, e poi di come la band è approdata al Festival.
“Tentammo per la prima volta di venire a Sanremo nel 2002, con l’etichetta Santeria, senza esito; poi all’epoca del disco con la EMI, ‘Pianissimo fortissimo’, pare che in un Festival di Pippo Baudo una nostra canzone sia arrivata quasi al traguardo; tre anni fa Arisa ci voleva con lei, ma Gianmarco Mazzi ci respinse... Quest’anno finalmente ci siamo, e siamo contenti di esserci”.
Una definizione di ‘canzone d’autore’? “Non quella tradizionale italiana a cui è rimasta un po’ ancorata la lettura dei media – se dovessimo definirla, diremmo una canzone scritta da chi in una canzone vuole esprimere la realtà circostante”.
A proposito della scelta della canzone per il venerdì, niente anticipazioni sul modo in cui verrà riproposta – “ma ci piace l’idea di mescolare il nostro timbro con quello di Viola, Violante Placido, che domani sarà con noi sul palco”.