Il tema non è nuovo, e anche dalle nostre parti - le polemiche su un volo di stato particolarmente affollato, non solo da esponenti dell'attuale governo italiano, sta tenendo banco nelle ultime ore - non ha tardato ad esplodere: Ozzy Osbourne, che raramente commenta l'attualità non musicale, ha voluto dire la sua sulla massiccia presenza di autorità politiche mondiali alla cerimonia funebre in onore di Nelson Mandela, tenutasi lo scorso 10 dicembre all'FNB Stadium di Johannesburg. In sostanza, secondo il frontman dei Black Sabbath, a muovere il gotha della politica planetaria non è stata la sincera vicinanza emotiva alla scomparsa del leader della lotta contro l'apartheid, ma la pura e semplice voglia di apparire.
"Non mi immischio con la politica, lascio che sia Bono a farlo", ha spiegato il Madman al New Musical Express: "Sarà triste, adesso che il suo migliore amico Nelson Mandela è morto. Il fatto è che io non sono politicamente motivato. Sì, canto di situazioni politiche, guerre e tutto il resto, ma parlando di politici, la mia opinione è che sia tutti dei fottuti bugiardi".
"E' triste che Mandela sia morto, perché per tanta gente era davvero una brava persona", ha continuato Ozzy: "Ma - sapete? - era diventato un cliché farsi fotografare con lui. Mi è sembrato un uomo perbene ma alla fine aveva 95 anni, cazzo: sarà pure stato un po' stanco, no? Credo che chi si occupa di spettacolo debba continuare ad occuparsi di spettacolo e chi si occupa di politica debba continuare a... mentire. Se un politico promette cose che poi non riesce a fare, dovrebbe essere licenziato, perché vuol dire che ha ottenuto un lavoro mentendo".