
L’appuntamento settimanale con The Observer, l’osservatorio di Rockol sulla musica indipendente italiana, prosegue con il Collettivo Ginsberg, band romagnola nata nel 2004. Dopo diversi cambi di line up, il Collettivo ha trovato stabilità con l’attuale quintetto composto da Cristian Fanti (voce), Federico Visi (chitarre elettriche, Moog), Alberto Bazzoli (pianoforte, organo, Fender Rhodes), Gabriele Laghi (contrabbasso) ed Eugenioprimo Saragoni (batteria, percussioni).
Tra il 2008 e il 2009 la band pubblica la bellezza di ben tre lavori completamente autoprodotti, mentre nel 2011, affiancata dal produttore Marco Bertoni, inizia a modellare nuove composizioni in italiano e dialetto romagnolo. Nasce proprio da qui il cosiddetto “No wave voodoo blues”, un sound marcato a fuoco Collettivo Ginsberg: un mix d’influenze che vanno dal blues e jazz, combinate con parti dell’avanguardia musicale contemporanea.
Da un paio di mesi il Collettivo ha pubblicato con l’etichetta londinese Seamount Productions il nuovo EP intitolato DE LA CRUDEL, un’opera di cui avremo occasione di parlare più approfonditamente con la recensione. Un più che valido motivo per rimanere sintonizzati sulle frequenze di The Observer e scoprire con noi, a partire già da oggi, il rock “autarchico, storto, selvaggio, incendiario, poetico, onirico e inquieto” del quintetto romagnolo.
La recensione della settimana è invece quella del nuovo album di Matteo Toni, intitolato “Santa pace” : dieci pezzi dominati da chitarre slide, all’insegna di un blues secco e verace cui si alterna una vena più pop e talvolta addirittura reggae. Un disco dove Matteo ha messo un po' tutto se stesso, raccogliendo sotto un unico tetto anni e anni di vita vissuta, musicale e non.