
La vedova del Nirvana Kurt Cobain ha creato un po' di scompiglio al Sundance Festival, la manifestazione dedicata al cinema indipendente creata da Robert Redford e attualmente in corso a Salt Lake City. Gli organizzatori sono infatti stati costretti a ritirare un documentario sulla vita dell'idolo del grunge per paura di venir portati in tribunale dall'aggressiva Courtney, che ha fatto mille pressioni per impedire che la pellicola venisse proiettata. La cantante-attrice era furibonda per il modo poco lusinghiero con cui lei stessa era ritratta nel documentario.
La pellicola (costata tre anni di lavoro al regista Nick Broomfield, ed intitolata "Kurt e Courtney") parte come una biografia di Kurt Cobain (morto suicida nel 1994) ma si trasforma in un impietoso ritratto della coppia più famosa del periodo "grunge". Il film rivela ad esempio che Cobain e Love stavano pensando al divorzio all'epoca del suicidio.
Il regista ha dichiarato: “La direzione del Festival ha ceduto alle pressioni di Courtney, arrabbiata per come viene fuori dalla pellicola. Non era mia intenzione attaccarla, ma lei ha di questi comportamenti, e non c’è da meravigliarsi che tanta gente non la possa vedere”. Broomfield aveva anche intervistato il padre di Courtney, che non ha più rapporti con la figlia, e un cantante "underground" che sostiene di aver ricevuto soldi per uccidere Cobain. Ufficialmente il documentario non è stato proiettato perché Broomfield non ha ottenuto i diritti per utilizzare una canzone dei Nirvana e una degli Hole, la band di Courtney. Tuttavia, già alla fine del 1997 i responsabili del Sundance avevano ricevuto una lettera in cui si affermava che le note di presentazione al film nel programma del festival erano di per sé offensive nei confronti della cantante-attrice-modella.
La pellicola (costata tre anni di lavoro al regista Nick Broomfield, ed intitolata "Kurt e Courtney") parte come una biografia di Kurt Cobain (morto suicida nel 1994) ma si trasforma in un impietoso ritratto della coppia più famosa del periodo "grunge". Il film rivela ad esempio che Cobain e Love stavano pensando al divorzio all'epoca del suicidio.
Il regista ha dichiarato: “La direzione del Festival ha ceduto alle pressioni di Courtney, arrabbiata per come viene fuori dalla pellicola. Non era mia intenzione attaccarla, ma lei ha di questi comportamenti, e non c’è da meravigliarsi che tanta gente non la possa vedere”. Broomfield aveva anche intervistato il padre di Courtney, che non ha più rapporti con la figlia, e un cantante "underground" che sostiene di aver ricevuto soldi per uccidere Cobain. Ufficialmente il documentario non è stato proiettato perché Broomfield non ha ottenuto i diritti per utilizzare una canzone dei Nirvana e una degli Hole, la band di Courtney. Tuttavia, già alla fine del 1997 i responsabili del Sundance avevano ricevuto una lettera in cui si affermava che le note di presentazione al film nel programma del festival erano di per sé offensive nei confronti della cantante-attrice-modella.
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