Coco Sumner (I Blame Coco):'Sono una nostalgica del punk e degli anni Settanta'
Sarà pubblicato il prossimo marzo l'album degli I Blame Coco, intitolato "The constant". Il disco della band capitanata da Coco Sumner, figlia di Gordon Matthew Thomas Sumner, in arte Sting, è stato anticipato dai singoli "Caesar", realizzato in collaborazione con Robyn, e da "Self machine", brano attualmente in rotazione. Rockol ha incontrato la giovanissima Coco, ragazza posata e dai modi gentili, che ci ha parlato della sua musica, della sua vita e di come le sette note abbiano caratterizzato la sua esistenza da quando è venuta al mondo. "Ho cominciato a comporre musica sin da giovanissima, diciamo che la mia prima canzone è corrisposta alla mia prima sigaretta. In casa mia la musica era davvero protagonista, non mi ricordo un giorno della mia esistenza privo di melodie. Ho avuto la prima chitarra a quattro anni e suonarla per me è stato naturale. Mi è sempre piaciuto scrivere, poesie in particolare. I testi delle mie canzoni nascono come pensieri, scrivo ciò che sento, ciò che vivo. Potrei scrivere tre canzoni in solo giorno come potrei comporre un solo brano in un mese. Dipende molto dalla fase in cui mi trovo. Per quanto rigurada la parte melodica, invece, la musica nasce da sola nella mia testa, butto giù tutto su un pentagramma e poi provo e riprovo a suonarla. La melodia per me è fondamentale, ritengo che sia la parte più importante di un disco. Per esempio, quando ascolto una canzone percepisco più i suoni rispetto alle parole, mi viene spontaneo", dichiara l'artista. Coco ascolta moltissima musica degli anni Settanta ed Ottanta e, uno dei suoi punti di riferimnto è Jimi Hendrix, come sostiene lei stessa: "Amo moltissimo le sonorità degli anni Settanta, l'unica parola che mi viene in mente come associazione a riguardo è 'coolness'. I 70s hanno cambiato al musica, l'hanno arrichita. Personaggi geniali come Hendrix ad esempio, un vero mito per me, hanno creato una magia che ora forse non si può ritrovare da nessuna parte. Amo molto anche gli anni Ottanta, ad esempio i primi Duran Duran, e mi piace moltissimo anche il punk, la prima canzone che ho imparato a suonare è stato un brano dei Sex Pistols. Dei nostri artisti contemporanei stimo molto Plan B, mi piace il suo stile e trovo che i suoi brani siano davvero interessanti, è molto vicino a ciò che faccio e non mi dispiacerebbe poter collaborare con lui un giorno. Ovviamente anche Robyn mi piace moltissimo, il suo pop colorato mi ha colpito da subito, è un'artista eccezionale, io e lei insieme siamo un bel contrasto deciso". La cantante, nonostante abbia solo vent'anni, affronta, nei suoi brani, tematiche come l'alienazione e l'inadeguatezza nei confronti del presente: "Devo confessare di non essermi mai sentita una ragazzina, credo di essere nata già adulta. Nei miei testi preferisco affrontare temi intimi e magari un po' meno facili di argomenti come feste, vacanze e sbronze. Ovvio che la vita è fatta anche di quello. In 'Self machine' ad esempio, parlo di alienazione e del sentirsi inadeguati rispetto a ciò che ti circonda. In passato mi dicevano sempre che ero troppo egoista, che pensavo solo a me stessa ma non è la verità, ero stufa di sentirmi additata. Così ho buttato fuori tutto quello che avevo dentro ed è nata una delle canzoni del disco che mi rispecchia di più. Cantare per me è liberatorio, e dal vivo cerco proprio di dare al pubblico questa sensazione. Sul palco siamo solo io e la musica, nient'altro", conclude Coco.