Rockol30

Stephen King rende omaggio a un cantante, quello si arrabbia

Joe Bennett, autore di "Black slacks", incisa nel 1957 con gli Sparkletones (e ripresa successivamente da Simon & Garfunkel), è molto infastidito dal fatto che Stephen King abbia usato nel suo libro "Hearts in Atlantis" le parole della sua canzone. Il "re dell’horror", intenditore di musica rock, è solito arricchire le pagine dei suoi libri con riferimenti a canzoni non di rado sconosciute ai suoi innumerevoli lettori. Ma Bennett, mormone di stretta osservanza, non ha gradito che la sua canzone venisse inserita in un libro pieno di parolacce e descrizioni crude. "Non voglio sembrare troppo perbene, ma questa cosa non ha la mia approvazione. Quel libro mi ha choccato", ha detto il cantante, che ha appreso della citazione grazie a un assegno che gli corrispondeva i diritti d’autore. "Gli ho scritto per chiedergli di non usare più miei pezzi. Ma se vuole farlo, non c’è modo legale per impedirglielo", ha concluso sconsolato.

© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Policy uso immagini

Rockol

  • Utilizza solo immagini e fotografie rese disponibili a fini promozionali (“for press use”) da case discografiche, agenti di artisti e uffici stampa.
  • Usa le immagini per finalità di critica ed esercizio del diritto di cronaca, in modalità degradata conforme alle prescrizioni della legge sul diritto d'autore, utilizzate ad esclusivo corredo dei propri contenuti informativi.
  • Accetta solo fotografie non esclusive, destinate a utilizzo su testate e, in generale, quelle libere da diritti.
  • Pubblica immagini fotografiche dal vivo concesse in utilizzo da fotografi dei quali viene riportato il copyright.
  • È disponibile a corrispondere all'avente diritto un equo compenso in caso di pubblicazione di fotografie il cui autore sia, all'atto della pubblicazione, ignoto.

Segnalazioni

Vogliate segnalarci immediatamente la eventuali presenza di immagini non rientranti nelle fattispecie di cui sopra, per una nostra rapida valutazione e, ove confermato l’improprio utilizzo, per una immediata rimozione.