Su "Il Giorno", Andrea Spinelli racconta il concerto dei Simply Red ad Assago, «davanti a seimila persone. Un viaggio oltre cortina aperto da un "Tema di Lara" rubato da Mick Hucknall alla penna di Maurice Jarre per scivolare tra i solchi di "Love and the russina winter". Camicia carta da zucchero e pantaloni di pelle nera, mick "Il rosso" ha fatto leva sull’italiano imparato nei suoi frequenti soggiorni milanesi per annodare i fili di uno spettacolo lungo e con troppi riempitivi, capace di far saltare il pubblico sulle sedie soltanto nei bis, sotto l’inesorabile spinta propulsiva di "Somthing got me started", "Ain’t that a lot of love" e "Fairground". Un po’ poco per una tra le più belle voci del soul bianco (...). Peccato che, nonostante la presenza di 12 musicisti sul palco, il repertorio suoni esattamente come nei dischi, abdicando alla prerogativa di reinventarsi sera dopo sera. Hucknall è inappuntabile, ma i compromessi che affiorano dietro alcune sue canzoni finiscono col pesare sul risultato finale. E non tutti gradiscono».
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