
Uscirà lunedì "Crimson", il nuovo album dei finlandesi Sentenced. Il disco
è stato lavorato sia presso lo studio "Tico-Tico" di Kemi, nel nord del
Paese scandinavo, sia al "Finnvox" di Helsinki. Questa la
scaletta:
"Bleed in my arms"
"Home in despair"
"Fragile"
"No more beating as one"
"Broken"
"Killing me killing you"
"Dead moon rising"
"The river"
"One more day"
"With bitterness and joy"
"My slowing heart".
Uscita a rotta di collo dalla troppo specifica area death-metal, la band ha pubblicato in tutto sette album e si è ora assestata in una zona sonica relativamente poco frequentata, quella d'un power-rock dalle sfumature dark, duro ma assolutamente non estremista. "Crimson" è una piacevolissima sorpresa. Già dall'iniziale "Bleed in my arms" si capisce dove il disco andrà a parare: un brano dalle progressioni chitarristiche notevoli, in cui le seicorde si intrecciano in dialoghi da vecchia scuola hard, grande ispirazione e molta melodia. L'album prosegue così praticamente fino al termine, con "Home in despair" che fa venire in mente dei Boston più duri e tosti e "Fragile" dei Sisters Of Mercy impazziti (e con un guitar solo da lasciarci il cuore); unica eccezione, "One more day", un po' disorientante. Ma ugualmente dimostrazione che la potenza si trova più nelle buone idee e nella musicalità che nella velocità e nelle soluzioni delle ultime mode. L'album esce in Italia su etichetta Century Media.
"Bleed in my arms"
"Home in despair"
"Fragile"
"No more beating as one"
"Broken"
"Killing me killing you"
"Dead moon rising"
"The river"
"One more day"
"With bitterness and joy"
"My slowing heart".
Uscita a rotta di collo dalla troppo specifica area death-metal, la band ha pubblicato in tutto sette album e si è ora assestata in una zona sonica relativamente poco frequentata, quella d'un power-rock dalle sfumature dark, duro ma assolutamente non estremista. "Crimson" è una piacevolissima sorpresa. Già dall'iniziale "Bleed in my arms" si capisce dove il disco andrà a parare: un brano dalle progressioni chitarristiche notevoli, in cui le seicorde si intrecciano in dialoghi da vecchia scuola hard, grande ispirazione e molta melodia. L'album prosegue così praticamente fino al termine, con "Home in despair" che fa venire in mente dei Boston più duri e tosti e "Fragile" dei Sisters Of Mercy impazziti (e con un guitar solo da lasciarci il cuore); unica eccezione, "One more day", un po' disorientante. Ma ugualmente dimostrazione che la potenza si trova più nelle buone idee e nella musicalità che nella velocità e nelle soluzioni delle ultime mode. L'album esce in Italia su etichetta Century Media.
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