Biografia

Andy Partridge (chitarra e voce), Colin Moulding (basso e voce) e Terry Chambers (batteria) suonano sotto varie sigle (l’ultima è Helium Kidz) prima di reclutare il tastierista Barry Andrews, cambiare il nome in XTC (che, secondo l’interpretazione più accreditata, starebbe per “ecstasy”) e firmare, in pieno cataclisma punk, per la Virgin di Richard Branson. E’ il 1977 e ad ottobre esce il primo EP del gruppo, 3 D, seguito l’anno successivo da ben due album, WHITE MUSIC e GO 2, che ritagliano subito un posto significativo sulla nuova scena musicale britannica ai quattro, in sintonia con l’urgenza brusca dei tempi ma anche irresistibilmente attratti dal formato classico della canzone pop (come spiega programmaticamente uno dei primissimi singoli, intitolato appunto “This is pop”). Con i successivi DRUMS AND WIRES e BLACK SEA, prodotti dall’emergente Steve Lillywhite, cambia l’assetto strumentale (Andrews lascia per unirsi alla League Of Gentlemen di Robert Fripp, e al suo posto viene reclutato il chitarrista/polistrumentista Dave Gregory) ed emergono pienamente le qualità peculiari del gruppo: soprattutto quelle di Partridge, autore principale e leader del quartetto, e dell’altro compositore Moulding, cantori squisiti di un piccolo mondo provinciale inequivocabilmente “British” e innamorati delle melodie di Beatles e Beach Boys. “Making plans for Nigel” (da DRUMS AND WIRES, Top 20 in Inghilterra) apre una stagione di eccellenti uscite a 45 giri, che prosegue con “Towers of London”, “Generals and majors”, “Sgt. Rock (is going to help me)”, tutte dal disco successivo, e con “Senses working overtime” da ENGLISH SETTLEMENT, album doppio e ambizioso che aggiunge alla iniziale ricetta pop/dub/new wave ingredienti di folk acustico, “world music”, psichedelia e progressive che negli anni ne consolideranno lo status di uno dei dischi inglesi più belli e importanti dei primi anni ‘80. Il buon successo di pubblico innesca richieste per un tour internazionale, che si interrompe tuttavia bruscamente dopo che per ben due volte, a meno di un mese di distanza, Partridge collassa sul palco vittima di uno “stage fright” che gli procura attacchi di panico e ulcere allo stomaco. La cancellazione delle date successive spinge il batterista Chambers ad abbandonare la nave, e gli altri tre a prendere una drastica decisione a cui non verranno mai meno: come i Beatles prima di loro, anche gli XTC esisteranno d’ora in avanti solo come gruppo di studio. La band si rintana nella cittadina di provenienza, Swindon, e per le registrazioni dei dischi successivi, MUMMER e THE BIG EXPRESS, arruola batteristi a tempo determinato il primo dei quali è Peter Phipps (a fine ’83 esce anche un singolo natalizio a nome The Three Wise Men, i Tre Remagi). Il 1986 è un altro anno cruciale: gli XTC volano in America per incontrare l’eccentrico ed esperto Todd Rundgren, a cui affidano la produzione del nuovo disco. Tra lui e Partridge, due galli in un unico pollaio, scoccano scintille e litigi che sfociano tuttavia in uno dei migliori dischi del catalogo, il bucolico e curatissimo SKYLARKING; nello stesso periodo fa scalpore la polemica DEAR GOD, veemente dichiarazione di ateismo firmata Partridge e pubblicata in origine come lato b del singolo “Grass” che viene successivamente inclusa nella stampa americana dell’LP. La parentesi psichedelica e rétro sotto le mentite spoglie dei Dukes Of Stratosphear (un mini album, 25 O’CLOCK, nel 1985 e un LP, PSONIC SUNSPOT, nell’87) rivela il lato più ludico e ironico della band, che prosegue imperterrita e lontano dai radar del pubblico di massa a pubblicare dischi deliziosi come ORANGES AND LEMONS (1989) e NONESUCH (1992). Nonostante una nomination all’ambìto Ivor Novello conquistata con “The disappointed”, quest’ultimo album porta alle estreme conseguenze le tensioni crescenti con la casa discografica Virgin, che li accusa di far musica troppo poco commerciale e di non collaborare in alcun modo alle attività promozionali. Gli XTC reagiscono al rifiuto sistematico del loro nuovo materiale organizzando uno “sciopero bianco” che durerà ben sette anni e costerà la defezione di Gregory, stanco di starsene con le mani in mano e tentato da una più lucrativa carriera di session man (anche in Italia, al fianco di Alice). Rimasti in due e finalmente liberi da vincoli contrattuali, Moulding e Partridge (che nel frattempo ha anche dovuto affrontare un divorzio e una serie di malanni fisici) danno alle stampe due album a distanza ravvicinata, pubblicandoli in proprio e affidandoli pi all’etichetta indipendente Cooking Vinyl (con cui daranno vita a un rapporto altrettanto travagliato): il primo, APPLE VENUS VOLUME 1, li vede misurarsi per la prima volta, e con eccellenti risultati, con arrangiamenti acustici e orchestrali; il secondo, WASP STAR (APPLE VENUS VOL.2), segna invece un ritorno a sonorità elettriche e più familiari. Come regalo al proprio solido seguito di culto pubblicano anche le versioni demo di entrambi i dischi, HOMESPUN E HOMEGROWN (successivamente raccolte in un cofanetto con i due album “definitivi”, APPLE BOX). Segue un lungo periodo di silenzio, in cui, a parte i materiali di archivio contenuti nel cofanetto antologico COAT OF MANY CUPBOARDS, non escono novità a nome XTC: mentre Moulding tace, Partridge (che già nel lontano 1980 aveva pubblicato un primo album solista, TAKE AWAY– THE LURE OF SALVAGE) collabora prima con Harold Budd e poi con l’ex Henry Cow Peter Blegvad pubblicando nel frattempo altre raccolte di provini e rarità varie in una collana intitolata FUZZY WARBLES. Nel 2008 arriva la conferma dello scioglimento: Partridge e Moulding hanno risolto - anche finanziariamente - il loro legame. Nel 2009 escono alcune ristampe del gruppo parallelo di Partridge, i Dukes Of Stratosphear, che preludono a ristampe della band a cui avrebbe lavorato anche Moulding. (20 nov 2009)