Biografia

Elvis come il re del rock and roll, Costello in omaggio alla nonna di origine italiana, mentre il look rimanda a quello di Buddy Holly (giacche anni ’50, capelli corti, occhiali, Fender Jazzmaster a tracolla). Si capisce subito che Declan MacManus (25 agosto 1955, londinese di origini irlandesi) c’entra poco o nulla con i new wavers suoi contemporanei, se non per l’insolenza e il piglio rabbioso che caratterizzano le sue prime uscite pubbliche (famosa una lite/scazzottata fomentata da eccessi alcolici che nel 1979 lo vede coinvolto con alcuni membri della band di Bonnie Bramlett, procurandogli immeritate accuse di razzismo, l’ostracismo dei media statunitensi e l’obbligo di pronunciare in pubblico il mea culpa). Il disco d’esordio, MY AIM IS TRUE, esce nell’anno di grazia del punk, il 1977, per una delle “indies” più battagliere dell’epoca, la Stiff Records. In studio lo asseconda una band di session men americani, i Clovers, e malgrado l’incongruenza della cosa il talento melodico e la lingua tagliente di Costello hanno già modo di rivelarsi per intero in canzoni come “Less than zero”, “Red shoes” e “Alison”, tuttora una delle sue ballate più apprezzate. Sotto la guida del collega Nick Lowe e con l’arruolamento di una band costruita a sua misura (gli Attractions: il talentuoso Steve Nieve al pianoforte, Bruce Thomas al basso, Pete Thomas alla batteria) trova la quadratura del cerchio, confermandosi uno degli autori più originali, curiosi, prolifici e imprevedibili della sua generazione. La fervida ispirazione del cantautore è a suo agio con il beat Sixties di THIS YEAR’S MODEL come con il pop rock sofisticato di ARMED FORCES (che contiene il suo maggiore successo d’epoca, “Oliver’s army”), tra gli omaggi alla Motown di GET HAPPY!! e quelli al country nashvilliano di ALMOST BLUE. Sono i primi segnali della voracità stilistica e dell’instancabile trasformismo del personaggio, che cresce a dismisura come autore nel mentre non disdegna di cimentarsi come produttore (Specials e Pogues: la cui bassista, Cait O’ Riordan, diventa sua compagna e poi moglie). I dischi successivi traboccano di ispirazione ed ambizione: IMPERIAL BEDROOM, con il tecnico del suono beatlesiano Geoff Emerick alla console, diventa il suo “Sgt. Pepper’s”; il successivo PUNCH THE CLOCK è nobilitato dalla presenza di Chet Baker, che regala un indimenticabile assolo di tromba a uno dei suoi pezzi più memorabili, “Shipbuilding” (il grande jazzman inserirà poi stabilmente un'altra ballad costelliana, “Almost blue”, in repertorio). Si aprono da quel momento le porte alle collaborazioni di prestigio: per SPIKE (1989), e poi ancora per il successivo MIGHTY LIKE A ROSE, si scomoda persino sir Paul McCartney, che con lui scrive a quattro mani un altro pezzo di buon successo, “Veronica”. THE JULIET LETTERS, nel ’93, lo vede invece operare in simbiosi con il giovane ensemble d’archi del Brodsky Quartet, per un esperimento curioso e desueto di “pop da camera”. Il decennio successivo è all’insegna della frenesia e della schizofrenia, con Costello il “workaholic” che affastella altri dischi di rock and roll (BLOOD AND CHOCOLATE, BRUTAL YOUTH, WHEN I WAS CRUEL) e raccolte di cover, cumuli di canzoni scritte per altri artisti (Roger McGuinn, Johnny Cash, e più recentemente Solomon Burke) e collaborazioni con i musicisti di più diversa estrazione, dal chitarrista Bill Frisell alla mezzo-soprano Anne Sofie von Otter, dall’orchestra di Charles Mingus al leggendario Burt Bacharach con cui incide, nel 1998, un celebrato album di coppia (PAINTED FROM MEMORY). Il successo però gli arride soprattutto con “She”, versione inglese di un vecchio successo di Charles Aznavour che fa da sfondo alle vicende romantico-amorose di Hugh Grant e Julia Roberts nella commedia brillante “Notting Hill”. Mentre segue personalmente una monumentale opera di rimasterizzazione e aggiornamento del suo back catalog (che fa impazzire i collezionisti, periodicamente inondati di inediti e demo) trova anche il tempo per scrivere le musiche di un balletto italiano ispirato al “Sogno di una notte di mezza estate”; suscita interesse e curiosità, dalle nostre parti, anche il suo ripescaggio di un’incisione anni ’60 di Mina campionata sulla title track del già citato WHEN I WAS CRUEL. Forte di un inedito contratto “aperto” con la Universal, che gli permette di balzare da un’etichetta all’altra secondo la natura mutevole dei suoi camaleontici progetti, incide per la prestigiosa Deutsche Grammophon un album di ballate, NORTH, che lo conferma ancora una volta artista inclassificabile e perennemente votato a sorprendere il pubblico. Dopo aver fatto parlare anche i giornali di gossip, complice il nuovo matrimonio con la cantante jazz Diana Krall (con cui collabora anche artisticamente), pubblica la versione orchestrale de IL SOGNO (ancora per l’etichetta “gialla” DG) e THE DELIVERY MAN, un nuovo album con gli Imposters (Stevie Nieve, Pete Thomas e Davey Faragher) di impronta country soul, inciso prevalentemente in Missisippi e impreziosito dalle voci di Lucinda Williams e Emmylou Harris. Il 2006 è un altro anno intenso: a MY FLAME BURNS BLUE, un doppio dal vivo registrato con un'orchestra olandese, fa seguito un progetto a quattro mani con il grande compositore/arrangiatore afroamericano Allen Toussaint, THE RIVER IN REVERSE, inciso a New Orleans pochi mesi dopo la devastazione procurata dall'uragano Katrina. Due anni dopo, inatteso, compare nei negozi MOMOFUKU, disco di rock’n’roll elettrico registrato ancora con gli Imposters e inizialmente pubblicato solo su vinile. E’ solo una parentesi, perché il successivo SECRET, PROFANE & SUGARCANE, album di impronta acustica e country/bluegrass registrato a Nashville per la produzione di T Bone Burnett (come ai tempi dell'eccellente KING OF AMERICA), torna a coltivare la passione del cantautore inglese per la musica americana. Dopo una serie di performance teatrali al fianco di Sting, Robert Wyatt e cantanti d’opera (“Welcome to the voice”) e l’impegno come conduttore di un talk show televisivo negli Stati Uniti, “Spectacle: Elvis Costello with…”, molto lodato dalla critica, arriva il “sequel”, NATIONAL RANSOM (2010), di nuovo registrato a Nashville: stavolta però Costello e Burnett sono accompagnati da una formazione “mista” (Sugarcanes e Imposters, raggiunti da ospiti come Leon Russell, Vince Gill e Marc Ribot) e lo spettro stilistico delle canzoni è molto più ampio: non solo country e bluegrass ma anche rock’n’roll, beat, r&b, ballads, folk, swing e gypsy jazz. Il 2011 è l'anno del (breve) ritorno sulle scene dello "spectacular spinning songbook", ruota girevole contenente i titoli delle canzoni che determina ogni sera una scaletta diversa e casuale: gli show dell'11 e 12 maggio al Wiltern di Los Angeles, che riesumano una divertente idea risalente al 1986 (e allora portata anche in Italia), vengono documentati in un cd e dvd in cui Costello ospita sul palco Susanna Hoffs delle Bangles.
Nel 2012 esce invece IN MOTION PICTURES, album che raccoglie le musiche scritte per il grande schermo. Nel 2013 arriva invece il nuovo disco WISE UP GHOST, in collaborazione con i The Roots.
Elvis Costello e The Imposters - Steve Nieve (tastiere), Davey Faragher (basso), Pete Thomas (batteria) - pubblicano un nuovo album intitolato LOOK NOW nell'ottobre del 2018.
A questo seguono HEY CLOCKFACE, nel 2020, e THE BOY NAMED IF, nel 2022. (17 set 2018)