Da riscoprire: la storia di âTimeâ della Electric Light Orchestra

Un uomo del 1981 è intrappolato nel 2095. ReggerĂ lâimpatto con una societĂ diversa dalla sua? E ce la farĂ a tornare nel passato? Ă il plot di âTimeâ, che nellâestate del 1981 rilancia il nome dellâinglese Electric Light Orchestra, agganciandone il sound a quello dellâemergente new wave. Reduce dalla controversa operazione âXanaduâ, colonna sonora sintonizzata con i suoni disco dellâepoca e confezionata con la cantante e attrice Olivia Newton-John, la formazione di Jeff Lynne guarda contemporaneamente al passato e al presente. Recupera la forma del concept album tipica del progressive rock, ma veste le canzoni con suoni di sintetizzatore estremamente popolari allâepoca, che spesso finiscono per sovrastare gli arrangiamenti per archi diretti da Rainer Pietsch. La natura di concept ambientato nel futuro non appesantisce canzoni efficaci, dirette, radiofoniche, che traggono ispirazione da una gran varietĂ di fonti, dal reggae al rockânâroll, dal pop anni â50 agli amatissimi Beatles. E cosĂŹ âTimeâ va al primo posto in classifica nel Regno Unito, dove diventerĂ disco di platino, mentre il 45 giri âHold on tightâ entra in classifica sia in Inghilterra che negli Stati Uniti. SarĂ lâultimo singolo della band a raggiungere un tale traguardo.
Gli arrangiamenti stratificati curati con il fonico Bill Bottrell, destinato a una brillante carriera di produttore, e la carica vitale delle incisioni fanno appena intravedere il carattere crepuscolare della storia narrata nellâalbum. Dopo una prologo strumentale a base di vocoder, che Cher campionerĂ nel suo megahit del 1998 âBelieveâ, âTwilightâ imposta la scena: mentre dorme, il protagonista viene misteriosamente trasportato nel futuro. Il suono carico, la melodia contagiosa, le sezioni che si susseguono in modo incalzante, i coretti rĂŠtro innestati su frasi di sintetizzatore portano dritti a âYours Truly, 2095â dove lâuomo incontra una donna robot interpretata da Sandi Kapelson, la moglie del cantante e leader della band Jeff Lynne, fra melodie superpop, echi di âVideo killed the radio starâ dei Buggles e il suono di un flipper presente nello studio Musicland di Monaco di Baviera dove gli ELO incidono parte dellâalbum. Se âTicket to the moonâ vive dei ricordi degli anni â80, âquando le cose non erano cosĂŹ complicateâ, e ha un tono melodrammatico degno dei Queen, âThe way lifeâs meant to beâ è ispirato alle vecchie produzioni di Phil Spector, fra coretti anni â50 e suoni di castagnette. Il protagonista torna nel posto dove abitava nel 1981 e lo trova irriconoscibile: tutto ciò che conosceva è sparito, sepolto dal tempo, e prova unâintensa nostalgia e un gran senso di solitudine. La prima facciata si chiude con lo strumentale âAnother hearts breaksâ ispirato agli Shadows, con un sintetizzatore Oberheim che imita il suono della chitarra di Hank Marvin.
Lontana da suoni paludati e narrazioni cervellotiche, lâElectric Light Orchestra inanella un pezzo di progressive bubblegum dietro lâaltro. Suoni dâambiente introducono la melodia beatlesiana del terzo singolo tratto dal 33 giri âRain is fallingâ in cui il protagonista spera di tornare al passato grazie a una macchina del tempo, ma âa dispetto di tutte le loro grandi invenzioni e delle loro buone intenzioni, sono ancora quiâ. Nella successiva âFrom the end of the worldâ, il pezzo piĂš pop ed elettronico dellâalbum, lâuomo usa una di quelle invenzioni e tenta invano di inviare una lettera sotto forma di sogno alla fidanzata rimasta nel 1981. Anche lâELO subisce il fascino del reggae che allâepoca conquista un poâ tutti, dai Rolling Stones a Paul McCartney, e strizza lâocchio ai ritmi giamaicani in âThe lights go downâ per poi tornare al tono futuristico in âHere is the newsâ, un singolo fuori da ogni canone, una rassegna di notizie del 2059 su una base costruita a strati, con una breve frase di sintetizzatore clamorosamente orecchiabile ripetuta con insistenza. Lâultimo colpo da maestro è â21st century manâ, una ballata acustica con archi che è fra le cose piĂš beatlesiane e pregiate fatte dalla band. Quando viene pubblicata Lennon è morto da pochi mesi e alle orecchie dei contemporanei la canzone suona come un omaggio al Beatle. Dopo il rockabilly âHold on tightâ, in cui il protagonista è invitato a tenere duro, prima traccia della band in cui non si fa uso di archi, la storia si chiude col minuto e mezzo dellâepilogo che riprende il tema del âPrologueâ mischiato col ritornello di â21st century manâ. Ce lâavrĂ fatta il nostro eroe a tornare nel 1981? La band non lo rivela e ci lascia con una formula enigmatica: âAnche se cavalchi lâonda del domani, vaghi ancora per le distese del rimpiantoâ.
Pur non essendo uno degli album piĂš celebri dellâElectric Light Orchestra, âTimeâ è un prezioso documento dei fermenti musicali pop nel passaggio fra gli anni â70 e gli â80. Ă pieno di canzoni dalle melodie e dagli arrangiamenti contagiosi, che spesso sconfinano gioiosamente nel kitsch, e gode dei molti talenti di Jeff Lynne: la conoscenza enciclopedia del pop-rock, la capacitĂ di scrivere grandi melodie, la bravura di produttore dal gusto barocco, lâintuizione di strutturare lâalbum come un concept senza ingabbiarlo in una trama troppo stringente. La declinazione avveniristica della canzone pop proposta nel disco farĂ proseliti e regalerĂ a âTimeâ e allâELO una platea dâestimatori insospettabili che va dai Flaming Lips ai Daft Punk, un cult per retrofuturisti senza pudore.
âTimeâ della Electric Light Orchestra è disponibile su Legacy Recordings. è disponibile su Legacy Recordings. Sul sito dedicato allâimmenso catalogo italiano e internazionale di Sony Music, puoi scoprire tantissime news, curiositĂ e promozioni dal mondo della musica. Un archivio con tutti i protagonisti, la loro discografia e lâopportunitĂ di pre-ascoltare moltissimi brani.
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