Bluvertigo, al concerto del Primo Maggio a Roma un inedito in scaletta: 'Primo passo verso un nuovo album'
Non è più solo "dal vivo" - come già ipotizzato da Rockol - la reunion della band lombarda tornata in attività lo scorso anno per una serie di eventi live: a confermarlo a Rockol è Livio Magnini, il chitarrista del gruppo di "Zero", che ha spiegato come domani, sul palco del Concerto del Primo Maggio di Roma, i Bluvertigo eseguiranno un brano inedito, prima composizione originale firmata dal quartetto brianzolo da "L'assenzio" e "Comequando" del 2001.
"Abbiamo studiato un medley, a mo' di compendio del nostro repertorio, per farci stare anche questa sorpresa", racconta Magnini dal veicolo che sta portando il gruppo nella capitale: "Sì, con l'inedito la reunion non è più qualcosa che riguarda solo i concerti. Il gruppo è tornato attivo in tutto e per tutto".
"Riprendere a scrivere dopo oltre dieci anni di pausa è un po' come riprendere una relazione sentimentale interrotta da tempo: certe cose restano uguali, altre sono completamente differenti", ha proseguito il chitarrista, che ha specificato come questo nuovo brano - che verrà presentato domani al concertone romano - non rimarrà un'uscita isolata: "Questa nuova canzone è l'anticipo di un disco, è il primo passo di un percorso verso qualcosa di nuovo. Poi, rispetto alla scrittura, sarà interessante vedere che piega prenderanno le cose, rispetto alla trilogia 'chimica' del 95'-99'. Allora il focus era più sulle sonorità, curate maniacalmente perché fossero innovative: oggi il nostro sforzo nell'innovare è più rivolto alla scrittura".
Nell'epoca del (quasi) sorpasso dello streaming ai danni della discografia tradizionale, di TIDAL e di tutto il resto, come si muoverà - commercialmente parlando - un gruppo che negli ultimi quattordici anni col mercato ha avuto pochissimo a che fare? "Siamo coscienti della realtà: il digitale ha cambiato radicalmente il modo di ascoltare musica, e il pubblico ha ridefinito la propria percezione di 'album'. Noi lo chiamiamo così perché quello è sempre stato il suo nome, ma non vuol dire che lo pubblicheremo seguendo la trafila tradizionale. Anzi, oggi come oggi vale la pena ragionare più in come si faceva prima degli anni Settanta, cioè in termini di singoli: se ne pubblica uno, poi un altro, poi un altro ancora e solo alla fine il disco vero e proprio. Ci stiamo pensando...".