
Non solo il gotha del rock mondiale si sta mobilitando in sostegno delle Pussy Riot, collettivo punk russo sotto processo in questi giorni a Mosca per aver contestato il Cremlino con una provocazione inscenata sul sagrato della cattedrale di Cristo Salvatore, nella capitale russa, lo scorso 21 febbraio: nel giorno in cui alcuni esponenti di spicco del rock d'oltremanica (tra i quali Pete Townshend degli Who, Johnny Marr degli Smiths, Jarvis Cocker dei Pulp, Alex Kapranos dei Franz Ferdinand, Neil Tennant dei Pet Shop Boys e altri), approfittando della visita a Londra in occasione dei Giochi Olimpici del presidente russo Vladimir Putin, hanno lanciato un appello in favore del gruppo per mezzo di una lettera indirizzata al Times, è da registrare una delle primisse reazioni di un nome importante del panorama musicale italiano.
"Gli Elio e le Storie Tese ammirano e sostengono le colleghe Maria Alyokhina, Nadezhda Tolokonnikova e Yekaterina Samutsevich del complesso Pussy Riot, arrestate, attualmente detenute, sottoposte ad angherie e soprusi e mandate a processo dal regime del karateka fascistone Putin per avere cantanto una canzone satirica sul karateka fascistone Putin", ha fatto sapere la band milanese per mezzo di un post pubblicato sul proprio sito ufficiale: "Il fatto che il reato loro contestato sia collegato alle pressioni delle autorità religiose non attenua – al contrario aggrava – le responsabilità e la vergogna di vertici politici e di uno Stato poliziesco degni del miglior Leonida Breznev. In qualità di musicanti che, come Maria, Nadezhda e Yekaterina, hanno spesso cantato le miserabili gesta di similari pupazzi e pupazzetti, gli EelST adottano simbolicamente il nome di battaglia di Pistulino Riot (giocando sul significato di "pussy", in inglese - tra le altre cose - sinonimo colloquiale di organo genitale femminile, ndr) fino all’avvenuta liberazione delle colleghe".