"Volevo un album personale, e non c'è niente di più personale che scrivere a mano una lettera". Con queste parole, Brian Fallon spiega "Handwritten", quarto disco dei Gaslight Anthem, in uscita la prossima settimana. Negli anni, la band del New Jersey ha guadagnato popolarità e supporter importanti, tanto da approdare non solo ad una major - la Mercury, che pubblica il disco - ma anche ad un produttore di primissimo piano come Brendan O' Brien, che ha lavorato all'album.
Qualche settimana fa abbiamo incontrato Brian Fallon nel backstage del concerto dei Soundgarden a Rho, dove i Gaslight Anthem si sono esibiti come supporter assime ad Afghan Whigs e Refused. Ecco la videointervista:
"Non so se sia un ritorno alle origini", ci ha raccontato Fallon. "Quello che so è che volevo tornare a fare rock dopo l'esperienza con gli Horrible Crowes, e tornare allo scrivere canzoni pensando semplicemente a quello che ho voglia di raccontare. Cerco di non ripetermi. 45, il primo singolo, non è un inno al vinile, ma al cambiare facciata e ricominciare. Non si può ascoltare le stesse facciate in contemporanea".
I Gaslight Anthem apriranno per i Foo Fighters a Udine il 13 agosto, per poi tornare da headliner a Milano il 6 novembre, all'Alcatraz