
Quotidianità e mondo del lavoro rappresentano, da sempre, il fulcro attorno al quale gira il percorso artistico di Evasio Muraro. Sono ormai più di dieci anni che l'ex cantante dei Settore Out si dedica al recupero dei brani che hanno caratterizzato maggiormente la nostra cultura popolare, con particolare attenzione ad alcuni dei temi tradizionali del suo territorio d'origine, ovvero quello lombardo-lodigiano. Originario di Vizzolo Predabissi, un piccolo paese situato tra Milano e Lodis, il musicista ha all'attivo quattro album da solista, uno dei quali - il terzo - battezzato "Canzoni per uomini di latta": pubblicato nel 2009, il disco trattava del tema delle lotte, delle fatiche e dei dolori di intere vite di lavoratori e, tra le sue tracce, ne annoverava una intitolata "La fabbrica in silenzio". E' stato proprio quest'ultimo il brano scelto dal Comitato "Esodati" di Lodi come colonna sonora del videoclip realizzato (in forma artigianale, senza alcuna pesa e grazie alla collaborazione di alcuni artisti del Lodigiano) per porre l'attenzione sul dramma italiano degli "esadati", appunto, lavoratori e lavoratrici che, in seguito alla riforma delle pensioni di fine 2011, si trovano e si troveranno senza lavoro senza pensione. "La fabbrica in silenzio toglie il respiro col suo fumo denso di parole non dette, speranze cancellate e nomi di uomini sparsi tra le pagine di un giornale", recita uno dei versi del brano di Muraro che, oltre ad esprimere la sua personale solidarietà agli esodati, ha affermato: "Posso solo immaginare, ma quando sei in quelle condizioni lì, non sai nemmeno chi sei, se ci sei ancora oppure no. Non discuto nemmeno l'aspetto economico, che mi sembra palese e inevitabile, ma è proprio l'essere stati abbandonati senza identità, ridotti ai numeri, più o meno, che mi ha colpito. Come se una vita davvero non valesse più molto".
Le fotografie riportate nel video sono di Paolo Ribolini, scattate durante una recente manifestazione sindacale, con gli esodati in testa.