Brunori sas - VOL.2 POVERI CRISTI - la recensione

Dario Brunori, colui che si cela dietro alla ragione sociale Brunori Sas, riscosse numerosi consensi già nel 2009 quando diede alle stampe il suo “Vol.1”. Un'ascesa testimoniata anche dalla partecipazione, alla fine del 2010, al progetto “La leva cantautorale degli anni Zero” (realizzato da Club Tenco e Mei con la casa discografica Ala Bianca), e culminata proprio con la vittoria del Premio Siae/Club Tenco come miglior artista emergente.
Emergente sì, anche se il cantautore di Guardia Piemontese è del 1977, quindi non più un ragazzino. E così in questo “Vol.2 – Poveri Cristi”, la scrittura di Brunori, influenzata da grandi nomi come Rino Gaetano e Lucio Battisti, lascia meno spazio (anche se è sempre presente) all'ironia, raccontando storie di persone sfortunate, dieci episodi che indagano la vita quotidiana alle prese con faccende personali e non.
Come il padre di famiglia aspirante suicida di “Il povero Mario”; il lavoro, l'amore ed i diritti di “Rosa”; il tradimento della fidanzata con il migliore amico di “Il suo sorriso” (con la partecipazione di Dente); la malinconia di “Bruno mio dove sei” e l'ironia di “Animal colletti” (con la partecipazione del siciliano DiMartino).